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Immagine del redattoreAdriano Torricelli

COME TRASFORMARE UN TRADIMENTO IN UNA RISORSA BELLICA… (Cornelio Nepote; Datame: 6)

COME TRASFORMARE UN TRADIMENTO IN UNA RISORSA BELLICA…



Cornelio Nepote; “Vite degli uomini illustri”: dalla biografia di Datame; paragr. 6.

Tra le molte biografie di Cornelio Nepote, più di una è dedicata a personaggi che non furono né greci, né romani. Una di esse tratta della vita di un generale persiano, di nome Datame (e ciò, tra l’altro, a dimostrazione della tesi che Nepote aveva sostenuto nell’introduzione all’opera: che cioè di grandi uomini ne esistono e se ne trovano in ogni luogo e in ogni tempo, indipendentemente dai costumi e dalle genti in cui vivono!)

Nell’episodio qui tradotto, si racconta di come Datame, pur avendo recentemente perso un figlio, riuscisse a volgere in suo favore la defezione del genero Mitrobarzane, il quale non solo trovò la morte in una battaglia non voluta, ma divenne, seppure involontariamente, lo strumento attraverso cui Datame riuscì a rovesciare a proprio favore una situazione che, altrimenti, sarebbe stata per lui disperata.

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Testo latino: [6] Sed haec propter hiemale tempus minus prospere procedebant. Audit Pisidas quasdam copias adversus se parare. Filium eo Arsidaeum cum exercitu mittit: cadit in proelio adulescens. Proficiscitur eo pater non ita cum magna manu, celans, quantum vulnus accepisset, quod prius ad hostem pervenire cupiebat quam de male re gesta fama ad suos perveniret, ne cognita filii morte animi debilitarentur militum. 2 Quo contenderat pervenit, iisque locis castra ponit, ut neque circumiri multitudine adversariorum posset neque impediri, quo minus ipse ad dimicandum manum haberet expeditam. 3 Erat cum eo Mithrobarzanes, socer eius, praefectus equitum. Is desperatis generi rebus ad hostes transfugit. Id Datames ut audivit, sensit, si in turbam exisset ab homine tam necessario se relictum, futurum, ut ceteri consilium sequerentur. 4 In vulgus edit: suo iussu Mithrobarzanem profectum pro perfuga, quo facilius receptus interficeret hostes. Quare relinqui eum par non esse et omnes confestim sequi. Quod si animo strenuo fecissent, futurum, ut adversarii non possent resistere, cum et intra vallum et foris caederentur. 5 Hac re probata exercitum educit, Mithrobarzanem persequitur tantum; qui cum ad hostes pervenerat, Datames signa inferri iubet. 6 Pisidae nova re commoti in opinionem adducuntur perfugas mala fide compositoque fecisse, ut recepti maiori essent calamitati. Primum eos adoriuntur. Illi cum, quid ageretur aut quare fieret, ignorarent, coacti sunt cum eis pugnare, ad quos transierant, ab iisque stare, quos reliquerant; quibus cum neutri parcerent, celeriter sunt concisi. 7 Reliquos Pisidas resistentis Datames invadit; primo impetu pellit, fugientis persequitur, multos interficit, castra hostium capit. 8 Tali consilio uno tempore et proditores perculit et hostis profligavit et, quod ad perniciem suam fuerat cogitatum, id ad salutem convertit. Quo neque acutius ullius imperatoris cogitatum neque celerius factum usquam legimus.

------------------ Traduzione libera: Ma queste operazioni non procedevano bene per la stagione invernale. Viene a sapere che i Pisidi preparano truppe contro di lui. Manda lì suo figlio Arsideo con l'esercito; il giovane cade in combattimento. Parte per quel luogo il padre con una schiera non molto numerosa, nascondendo la grave ferita ricevuta, perché desiderava arrivare dal nemico prima che giungesse ai suoi la fama dell'insuccesso, perché una volta saputa la morte del figlio, non si abbattessero gli animi dei soldati. 2 Arrivò al luogo prefisso e pose l'accampamento in una posizione dove non potesse essere circondato dai nemici che erano in gran numero e non fosse impedito alle sue truppe di avere libertà di manovra per il combattimento. 3 Si trovava con lui Mitrobarzane, suo suocero, che comandava la cavalleria. Questi, disperando della sorte del genero, passò al nemico. Quando Datame lo venne a sapere, capì che, se fosse trapelato nella truppa che era stato abbandonato da un così stretto parente, gli altri avrebbero seguito quel partito. 4 Fa sapere in giro che per suo ordine Mitrobarzane se ne era andato come disertore, perché, una volta accolto dai nemici, potesse più facilmente ucciderli. Perciò non era giusto che fosse lasciato solo e tutti dovevano subito seguirlo: e se avessero agito con valore, i nemici non avrebbero potuto resistere, venendo uccisi fuori e dentro le loro difese. 5 Approvato il piano, porta l'esercito fuori dell'accampamento, si limita a seguire Mitrobarzane; non appena quello fu arrivato dai nemici, Datame dette l'ordine di attaccare. 6 I Pisidi turbati dalla stranezza della cosa, si convincono che i disertori hanno agito in malafede e con l'intento, una volta accolti, di infliggere maggiori danni. Prima di tutto rivolgono l'assalto contro di loro. Quelli ignorando cosa avvenisse o perché, furono costretti a combattere contro quelli dalla cui parte erano passati e a stare dalla parte di quelli che avevano lasciato: siccome né gli uni né gli altri li risparmiavano, furono ben presto sterminati. 7 Datame assale gli altri Pisidi che oppongono resistenza: li respinge al primo assalto, li insegue nella fuga, molti ne uccide, si impadronisce dell'accampamento nemico. 8 Con tale stratagemma, nello stesso tempo annientò i traditori e sbaragliò i nemici e il piano che era stato escogitato per la sua rovina lo ritorse a sua salvezza. In nessun luogo e di nessun generale abbiamo letto di uno stratagemma escogitato con più astuzia e più rapidamente messo in opera.


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TRADUZIONE E COMMENTO:

[6] Sed haec propter hiemale tempus minus prospere procedebant. Audit Pisidas quasdam copias adversus se parare. Filium eo Arsidaeum cum exercitu mittit: cadit in proelio adulescens. Ma queste cose, a causa del periodo invernale, procedevano meno velocemente. (Datame, sogg. sottint.) udì che i Pisidi schieravano alcune truppe contro di lui (letter., di sé). Laggiù (eo) mandò il figlio Arsideo con l’esercito: il ragazzo cadde nella battaglia. Proficiscitur eo pater non ita cum magna manu, celans, quantum vulnus accepisset, quod prius ad hostem pervenire cupiebat quam de male re gesta fama ad suos perveniret, ne cognita filii morte animi debilitarentur militum. Va là il padre con un manipolo (=manus!) non tanto grande (non ita magna), per celare quanto grande ferita avesse ricevuto, poiché desiderava arrivare dal nemico prima che (prius quam) la fama dell’impresa fallita (=de male re gesta: letter., della impresa mal fatta) pervenisse ai suoi (uomini…), affinché non (ne + cong.), saputa la morte del figlio (=cogniti filii morte: ablat. assoluto), gli animi dei soldati fossero indeboliti. 2 Quo contenderat, pervenit, iisque locis castra ponit, ut neque circumiri multitudine adversariorum posset neque impediri, quo minus ipse ad dimicandum manum haberet expeditam. Dove (già…) aveva combattuto (contenderat: piuccheperf. indic. da contendo: combatto) giunse, e in quegli stessi luoghi(=iisque locis) pose gli accampamenti (affinché né fosse possibile (NB: posset ha qui valore impersonale) essere circondato dalla moltitudine dei nemici, né esser(ne) impedito) dove egli stesso (ipse) avesse meno libera mano per combattere. 3 Erat cum eo Mithrobarzanes, socer eius, praefectus equitum. Is desperatis generi rebus ad hostes transfugit. Era con lui Mitrobarzane, suo suocero, prefetto della cavalleria. Egli, a causa delle condizioni (=rebus) disperate del genero, fuggì presso ai nemici. Id Datames ut audivit, sensit, si in turbam exisset ab homine tam necessario se relictum, futurum, ut ceteri consilium sequerentur. Come Datame udì ciò, giudicò (=sensit: perf. da sentio: sento, intendo…) che (ut + cong.; qui come altrove ha valore consectivo/dichiarativo…), se fosse trapelato (exisset: piuccheperf. cong. da exeo, is, ecc.: esco fuori…) tra la folla che lui era stato abbandonato (=se relictum (esse)) da un uomo tanto necessario, gli altri(=ceteri: i restanti) avrebbero seguito la decisione (di tradire…). 4 In vulgus edit: suo iussu Mithrobarzanem profectum pro perfuga, quo facilius receptus interficeret hostes. Al volgo dichiara (edit: presente storico da edo, is,…; che qui non significa mangiare ma far uscire…): che per suo ordine Mitrobarzane è partito (=profectum (esse); perfetto infinito da profiscor, eris, ecc.: parto) come un fuggitivo, poiché (quo) accolto (da essi…) più facilmente avrebbe (così) distrutto i nemici. Quare relinqui eum par non esse et omnes confestim sequi. Che perciò (Quare) abbandonarlo non era giusto (=par) e che tutti immediatamente (dovevano) seguirlo. (L’infinitiva è retta ancora da “In vulgus edit”). Quod si animo strenuo fecissent, futurum, ut adversarii non possent resistere, cum et intra vallum et foris caederentur. Perciò se con animo coraggioso avessero agito, il futuro sarebbe stato (=futurum (esse): sempre un’infinitiva retta da “edit”) (tale…) che (ut + cong. sempre con valore consecutivo/dichiarativo) gli avversari non avrebbero potuto resistere, cadendo (cum caederentur) sia dentro il vallo sia fuori. 5 Hac re probata exercitum educit, Mithrobarzanem persequitur tantum; qui cum ad hostes pervenerat, Datames signa inferri iubet. Dopo che una tale cosa/idea (=re) fu approvata, trae fuori l’esercito, soltanto (=tantum) segue Mitrobarzane; il quale quando pervenne dai nemici, Datame comanda di innalzare le insegne (-> cioè di iniziare l’attacco). 6 Pisidae nova re commoti in opinionem adducuntur perfugas mala fide compositoque fecisse, ut recepti maiori essent calamitati. I Pisidi (=il popolo contro cui combatte Datame) colpiti da questa novità, sono portati all’opinione che i fuggiaschi (=perfugas: acc. plur. da perfuga, ae) avessero agito (fecissent) con fede cattiva (mala fide) e premeditata (composito), affinchè, accolti (=recepti), fossero di maggior danno. Primum eos adoriuntur. Illi cum, quid ageretur aut quare fieret, ignorarent, coacti sunt cum eis pugnare, ad quos transierant, ab iisque stare, quos reliquerant; quibus cum neutri parcerent, celeriter sunt concisi. Per prima cosa li assalgono. Essi ignorando (=cum ignorarent) cosa avvenisse (=ageretur: letter., fosse fatto) e perché avvenisse, furono spinti (coacti sunt: perfetto pass. da cogo,is,coegi,factum,ere: raccolgo, spingo a forza…) a combattere contro quelli dai quali erano transitati, e a stare dalla parte di quelli (=ab iis-que stare) che avevano lasciato; per le quali cose (quibus) dal momento che né gli uni né gli altri (=neutri; neuter: né l’uno né l’altro) (li) risparmiavano (parco: risparmio, non tocco…), velocemente furono distrutti. 7 Reliquos Pisidas resistentis Datames invadit; primo impetu pellit, fugientis persequitur, multos interficit, castra hostium capit. Datame invade i rimanenti Pisidi che resistevano (NB: resistentis=resistentes); con un primo assalto (li) mette in fuga, insegue i fuggiaschi (…fugientes), molti distrugge, prende/conquista gli accampamenti dei nemici. 8 Tali consilio uno tempore et proditores perculit et hostis profligavit et, quod ad perniciem suam fuerat cogitatum, id ad salutem convertit. Con una tale decisione in una sola volta (=uno tempore) e distrusse i traditori e sbaragliò i nemici (…hostes) e ciò che (id… quod) era stato pensato per la sua rovina, convertì a (suo…) vantaggio. Quo neque acutius ullius imperatoris cogitatum neque celerius factum usquam legimus. Perciò (non) leggiamo/abbiamo testimonianza che né (neque…) più acutamente di quel generale (acutius ullius imperatoris) sia stato pensato (cogitatum (esse)) né più velocemente agito.




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