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GERMANICO SEDA LA RIVOLTA DELLE LEGIONI DOPO LA MORTE DI AUGUSTO (I)

GERMANICO SEDA LA RIVOLTA DELLE LEGIONI DOPO LA MORTE DI AUGUSTO (I)

Le legioni germaniche si ribellano al potere dei loro generali…

(Tacito – Annali: I-31)

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Nei primi periodi dell’impero di Tiberio (14 d.C.), quando il potere imperiale di quest’ultimo non si era ancora consolidato, vi fu la ribellione di alcune legioni romane sia in Pannonia, sia in Germania. Tiberio mandò allora suo figlio Druso a sedare le rivolte pannoniche, e suo nipote Germanico a sedare quelle delle regioni germaniche.

Il servizio militare era in quel periodo estremamente duro e mal pagato, e a questo si dovette il tentativo di rivolta dei soldati i quali (nelle regioni germaniche, di cui qui si tratta) cercarono di coinvolgere nella sedizione lo stesso Germanico, facendo leva sulla sua sete di potere


(...magna spe fore ut Germanicus Caesar imperium alterius pati nequiret daretque se legionibus vi sua cuncta tracturis 
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…nutrivano viva speranza che Germanico Cesare rifiutasse di subire la supremazia di un altro e si affidasse alle sue legioni, pronte a travolgere, con la propria forza, ogni ostacolo).

La rivolta tuttavia venne da questi sedata, tra l’altro facendo significative concessioni ai soldati ribelli, giustamente esasperati dalle proprie condizioni.

Egli non cedette quindi alle profferte dei soldati, che avrebbero voluto coinvolgerlo nella loro sedizione, sperando di portarlo sino alla carica imperiale, mostrando piuttosto la propria fedeltà alla figura del nuovo imperatore.

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TESTO LATINO:

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1 Isdem ferme diebus isdem causis Germanicae legiones turbatae, quanto plures tanto violentius, et magna spe fore ut Germanicus Caesar imperium alterius pati nequiret daretque se legionibus vi sua cuncta tracturis. 2 Duo apud ripam Rheni exercitus erant: cui nomen superiori sub C. Silio legato, inferiorem A. Caecina curabat. Regimen summae rei penes Germanicum agendo Galliarum censui tum intentum. 3 Sed quibus Silius moderabatur, mente ambigua fortunam seditionis alienae speculabantur: inferioris exercitus miles in rabiem prolapsus est, orto ab unetvicesimanis quintanisque initio, et tractis prima quoque ac vicesima legionibus: Nam isdem aestivis in finibus Ubiorum habebantur per otium aut levia munia. 4 Igitur audito fine Augusti vernacula multitudo, nuper acto in urbe dilectu, lasciviae sueta, laborum intolerans, implere ceterorum rudes animos: venisse tempus quo veterani maturam missionem, iuvenes largiora stipendia, cuncti modum miseriarum exposcerent saevitiamque centurionum ulciscerentur. 5 Non unus haec, ut Pannonicas inter legiones Percennius, nec apud trepidas militum auris, alios validiores exercitus respicientium, sed multa seditionis ora vocesque: Sua in manu sitam rem Romanam, suis victoriis augeri rem publicam, in suum cognomentum adscisci imperatores.

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TRADUZIONE:

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31. Quasi negli stessi giorni e per identici motivi, si ribellarono le legioni di Germania, e i disordini furono tanto più violenti dato il loro maggior numero, e anche perché nutrivano viva speranza che Germanico Cesare rifiutasse di subire la supremazia di un altro e si affidasse alle sue legioni, pronte a travolgere, con la propria forza, ogni ostacolo.

Presso la riva del Reno erano stanziati due eserciti: l'uno, detto superiore, sottoposto al comando del legato Gaio Silio; la responsabilità di quello inferiore spettava a Cecina. Il comando supremo dipendeva da Germanico, allora intento al censimento tributario delle Gallie.

I reparti agli ordini di Silio stavano a guardare esitanti il corso della ribellione degli altri: perché furono i soldati dell'esercito inferiore ad abbandonarsi a una cieca rivolta, iniziata con la ventunesima e la quinta, ma che finì per coinvolgere anche la prima e la ventesima. Erano infatti alloggiate nello stesso campo estivo, in territorio degli Ubii, impegnate in nessuna o ben scarsa attività.

Dunque, alla notizia della morte di Augusto, la plebe cittadina arruolata di recente a Roma, avvezza a una vita dissoluta, insofferente di fatiche, influenzava le menti sprovvedute degli altri: era venuto il momento per i veterani di esigere un congedo ormai scaduto, per i giovani una paga più alta e per tutti un limite alle miserie patite e la vendetta della crudeltà dei centurioni.

Queste cose non le diceva uno solo, come Percennio tra le legioni di Pannonia, ad orecchie trepide di soldati intenti a regolarsi su eserciti più forti, ma i volti e le voci della rivolta erano tanti: erano loro - dicevano – ad avere in mano le sorti di Roma; grazie alle loro vittorie lo stato si ingrandiva; era da loro che i condottieri derivavano il proprio nome.

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TRADUZIONE SPIEGATA:

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31. Quasi negli stessi giorni e per identici motivi, si ribellarono le legioni di Germania, e i disordini furono tanto più violenti dato il loro maggior numero, e anche perché nutrivano viva speranza che Germanico Cesare rifiutasse di subire la supremazia di un altro e si affidasse alle sue legioni, pronte a travolgere, con la propria forza, ogni ostacolo.

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Isdem diebus isdem causis (negli stessi giorni e per identici motivi) Germanicae legiones turbatae, quanto plures, tanto violentius (quanto maggiori in numero, tanto più violentemente), et magna spe fore (e per la grande speranza di avvenire in futuro (fore: infin. futuro di sum…)/che sarebbe avvenuto che…-> ut + cong. con valore consecutivo) ut Germanicus Caesar imperium alterius pati nequiret daretque se legionibus vi sua cuncta tracturis (e che si desse/dedicasse alle legioni (daretque se legionibus) che trascineranno/avrebbero trascinato (tracturis->partic. futuro attivo di traho,is…) tutte le cose/ogni cosa (cuncta) con la sua forza (vi sua)).

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Presso la riva del Reno erano stanziati due eserciti: l'uno, detto superiore, sottoposto al comando del legato Gaio Silio; la responsabilità di quello inferiore spettava a Cecina. Il comando supremo dipendeva da Germanico, allora intento al censimento tributario delle Gallie.

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Duo apud ripam Rheni exercitus erant: cui nomen superiori (a quella (cui) superiore(superiori->dat. sing.) il nome (era stato dato di superiore….); superiori quindi, è tanto il nome della legione (“legione superiore”), quanto la sua collocazione geografica: posta sopra la legione inferiore!), sub C. Sillo legato, inferiorem A. Cecina curabat (la responsabilità di quello inferiore spettava a Cecina). Regimen summae rei (Il potere supremo di tutte le legioni) penes Germanicum (nelle mani di(penes) Germanico), agendo Galliarum censui (al censimento fiscale (censui: dat. sing. di census,us: 4^ declin.) da mettere in atto (agendo: gerundio) delle Gallie) tum intentum (allora intento al…).

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I reparti agli ordini di Silio stavano a guardare esitanti il corso della ribellione degli altri: perché furono i soldati dell'esercito inferiore ad abbandonarsi a una cieca rivolta, iniziata con la ventunesima e la quinta, ma che finì per coinvolgere anche la prima e la ventesima. Erano infatti alloggiate nello stesso campo estivo, in territorio degli Ubii, impegnate in nessuna o ben scarsa attività.

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Sed quibus Silius moderabatur (ma (quelli…) su cui Silio governava (moderabatur)), mente ambigua (con mente incerta/esitando) fortunam seditionis alienae speculabantur: inferioris exercitus miles (miles: letter., il soldato=i soldati; il singolare ha valore collettivo!) in rabiem prolapsus est (cadde nella ferocia/si abbandonò alla ferocia; prolapsus est: 3^ sing. indic. att. perf. di prolabor,eris, lapsus, labi: cado; scivolo), orto ab unetvicensimanis quintanisque initio (sorto l’inizio/cominciata (la ribellione…) dalla ventunesima (ab unetvicensimanis->plur.) (legione…) e dalla quinta (…quintanisque->plur.)) et tractis prima quoque ac vicesima legionibus (e tratte/coinvolte (da esse…) anche la prima e la ventesima; vicesima e prima sono due ablativi singolari, il verbo è ovviamente un ablativo plurale…); nam isdem aestivis (nei medesimi (campi…) estivi) in finibus Ubiorum (in territorio degli Ubii) habebantur (erano avute/si trovavano (le legioni che si ribellano…)) per otium aut levia munia (nell’ozio o in lavori leggeri).

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Dunque, alla notizia della morte di Augusto, la plebe cittadina arruolata di recente a Roma, avvezza a una vita dissoluta, insofferente di fatiche, influenzava le menti sprovvedute degli altri: era venuto il momento per i veterani di esigere un congedo ormai scaduto, per i giovani una paga più alta e per tutti un limite alle miserie patite e la vendetta della crudeltà dei centurioni.

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Igitur audito fine Augusti vernacula multitudo (la plebe cittadina), nuper acto in urbe dilecto (da poco posto in essere nella città il divertimento/fino a poco prima abituata ai divertimenti della capitale (=Roma)), lasciviae sueta, laborum intolerans, implere (=implerunt, infinito storico; da impleo,es, plevi, pletum, ere: riempio; influenzarono) ceterorum rudes animos: venisse tempus quo ((dicevano…) esser giunto/che era giunto il tempo in cui) veterani maturam missionem (un (ormai…) maturo congedo), iuvenes largiora stipendia, cuncti modum miseriarum exposcerent (uniti avrebbero preteso una moderazione delle miserie/delle sofferenze) saevitiamque centurionum ulciscerentur (avrebbero vendicato; ulciscerentur: 3^ plur. imperf. att. cong. di ulciscor,eris…: vendico).

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Queste cose non le diceva uno solo, come Percennio tra le legioni di Pannonia, ad orecchie trepide di soldati intenti a regolarsi su eserciti più forti, ma i volti e le voci della rivolta erano tanti: erano loro - dicevano – ad avere in mano le sorti di Roma; grazie alle loro vittorie lo stato si ingrandiva; era da loro che i condottieri derivavano il proprio nome.

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Non unus haec, ut Pannonicas inter legiones Percennius (Non uno solo (diceva…) queste cose, come (faceva…) Percennio tra le legioni pannoniche), nec apud trepidas militum aures, alios validores exercitus respicientium (che spiavano (respicientium; dipende da militum) altri più forti eserciti), sed multa seditionis ora vocesque (ma le facce e le voci della sedizione (erano…) molte): sua in manu (=in sua manu: nella loro mano/nelle loro mani; suus,a,um significa sia suo sia di essi, loro) (esse) sitam rem Romanam ((dicevano…) essere posta/che si trovava la repubblica romana)), suis victoriis augeri (essere ampliata) rem publicam, in suum cognomentum adscisci imperatores (essere eletti/che erano eletti nel loro nome/usando il loro nome gli imperatori).

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