GERMANICO SEDA LA RIVOLTA DELLE LEGIONI DOPO LA MORTE DI AUGUSTO (IV)
L’esasperazione dei soldati mette in pericolo Germanico e la stessa Roma…
(Tacito – Annali: I-35,36)
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…Il prestigio e il rispetto di cui Germanico gode all’interno dell’esercito, non sono sufficienti a frenare la rabbia dei soldati, quando viene toccato l’argomento della rivolta e delle sue motivazioni.
Perché i soldati hanno dimenticato gli antichi valori militari, la modestia e il decoro che li vogliono proni e ubbidienti all’autorità dei loro superiori? (ubi modestia militaris, ubi veteris disciplinae decus, quonam tribunos, quo centuriones exegissent) – chiede Germanico.
Se la prima risposta dei soldati è mostrare le “ragioni” della propria esasperazione (nudant universi corpora, cicatrices ex vulneribus, verberum notas exprobrant), ben presto la rassegnazione e la speranza in Germanico, lasciano il posto a manifestazioni di violenza incontrollata, le quali partono non a caso proprio dai veterani, ovvero dai più esasperati tra tutti, data la lunga durata del loro servizio (Atrocissimus veteranorum clamor oriebatur…).
La situazione precipita in pochi istanti e la vita stessa di Germanico è posta in pericolo. Per fortuna i suoi amici trovano il tempo di trascinarlo via dalla folla (spatium fuit quo Caesar ab amicis in tabernaculum raperetur).
Si decide quindi, anche per timore che la rivolta si estenda ad altre legioni trasformandosi poi in una vera e propria guerra civile (at si auxilia et socii adversum abscedentis legiones armarentur, civile bellum suscipi), di comunicare ai soldati, a nome del principe stesso (che tra l’altro pagherà di tasca propria i legata, ovvero la presunta eredità lasciata da Augusto agli eserciti), di introdurre alcuni miglioramenti nelle condizioni del loro servizio… (missionem dari vicena stipendia meritis, exauctorari qui sena dena fecissent…)
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TESTO LATINO:
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35
1 Ut seditionem attigit, ubi modestia militaris, ubi veteris disciplinae decus, quonam tribunos, quo centuriones exegissent, rogitans, nudant universi corpora, cicatrices ex vulneribus, verberum notas exprobrant; 2 mox indiscretis vocibus pretia vacationum, angustias stipendii, duritiam operum ac propriis nominibus incusant vallum, fossas, pabuli materiae lignorum adgestus, et si qua alia ex necessitate aut adversus otium castrorum quaeruntur. 3 Atrocissimus veteranorum clamor oriebatur, qui tricena aut supra stipendia numerantes, mederetur fessis, neu mortem in isdem laboribus, sed finem tam exercitae militiae neque inopem requiem orabant. 4 Fuere etiam qui legatam a divo Augusto pecuniam reposcerent, faustis in Germanicum ominibus; et si vellet imperium promptos ostentavere. Tum vero, quasi scelere contaminaretur, praeceps tribunali desiluit. 5 Opposuerunt abeunti arma, minitantes, ni regrederetur; at ille moriturum potius quam fidem exueret clamitans, ferrum a latere diripuit elatumque deferebat in pectus, ni proximi prensam dextram vi attinuissent. 6 Extrema et conglobata inter se pars contionis ac, vix credibile dictu, quidam singuli propius incedentes feriret hortabantur; 7 et miles nomine Calusidius strictum obtulit gladium, addito acutiorem esse. Saevum id malique moris etiam furentibus visum, ac spatium fuit quo Caesar ab amicis in tabernaculum raperetur.
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36
1 Consultatum ibi de remedio; etenim nuntiabatur parari legatos qui superiorem exercitum ad causam eandem traherent; destinatum excidio Ubiorum oppidum, imbutasque praeda manus in direptionem Galliarum erupturas. 2 Augebat metum gnarus Romanae seditionis et, si omitteretur ripa, invasurus hostis: at si auxilia et socii adversum abscedentis legiones armarentur, civile bellum suscipi. 3 Periculosa severitas, flagitiosa largitio: seu nihil militi sive omnia concedentur in ancipiti res publica. Igitur volutatis inter se rationibus placitum ut epistulae nomine principis scriberentur: 4 missionem dari vicena stipendia meritis, exauctorari qui sena dena fecissent ac retineri sub vexillo ceterorum inmunes nisi propulsandi hostis, legata quae petiverant exsolvi duplicarique.
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(http://verbanoweb.it/discovertendo/latini/tacito/Tacito%20-%20Motus%20Germaniae%20-%20parte%20II.pdf)
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TRADUZIONE:
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35. Quando venne a parlare della rivolta, chiedendo dove fosse il contegno da soldati, dove l'antico vanto della disciplina, e dove avessero cacciato tribuni e centurioni, tutti quanti si denudano i corpi, mostrando le cicatrici delle ferite e i segni delle bastonate; poi, in un confuso vociare, denunciano il costo delle esenzioni, la miseria della paga, la durezza dei lavori, specificandoli uno per uno: costruire il vallo, scavare fossati, ammassare foraggio, materiale da costruzione, legna da ardere e tutte le altre fatiche necessarie o inventate per non lasciarli in ozio nell'accampamento. Più violente di tutte si levano le grida dei veterani, i quali, contando i loro trenta e più anni di servizio, invocavano sollievo per le loro membra stanche: non la morte nelle fatiche di sempre, ma la fine di un servizio così logorante e un riposo che non significasse la fame. Vi furono alcuni che reclamarono il pagamento del lascito di Augusto, con tanti auguri di prosperità per Germanico; e, nel caso volesse l'impero, si dichiararono pronti. A questo punto, come lo si macchiasse di un delitto, saltò rapido giù dalla tribuna. Se ne voleva andare, ma lo affrontarono in armi minacciandolo, se non fosse tornato indietro. Ma Germanico, mentre gridava che sarebbe morto piuttosto che mancare al giuramento di fedeltà, afferrò la spada che portava al fianco e, alzatala, se la sarebbe piantata nel petto, se i più vicini, afferratagli la mano, non l'avessero trattenuto a forza. Una parte dei soldati presenti, i più lontani e ammassati tra loro e - quasi incredibile a dirsi - alcuni isolati, facendosi a lui più vicini, lo sfidavano a colpirsi; anzi un soldato di nome Calusidio gli offerse la spada sguainata, aggiungendo «questa è più aguzza». Parve un gesto feroce e barbaro anche ai più infuriati; e ci fu quel tanto di tempo perché Cesare potesse essere trascinato dagli amici nella sua tenda.
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36. Qui si discusse su come fronteggiare la situazione. Riferivano infatti che i soldati preparavano una delegazione, per trascinare alla medesima causa l'esercito della Germania superiore. Correva voce che la città degli Ubii fosse destinata al saccheggio e che essi, con le mani colme di preda, si sarebbero buttati al saccheggio delle Gallie. Ad accrescere la paura c'era il nemico, informato della rivolta al campo romano e pronto a occupare la riva, se fosse rimasta sguarnita. Del resto, se contro le legioni ribelli avessero armato le truppe ausiliarie e gli alleati, significava dare avvio alla guerra civile. La severa repressione era pericolosa, infamante la condiscendenza; sia non concedendo nulla sia concedendo tutto, lo stato era in pericolo. Esaminata dunque la questione sotto ogni profilo, si decise di scrivere un messaggio a nome del principe: si dava il congedo definitivo a chi avesse un servizio di vent'anni, passava alla riserva chi ne avesse fatto sedici e lo si tratteneva tra i «vexillarii», esonerato da ogni obbligo, salvo quello di respingere il nemico; si pagavano, in misura doppia, i lasciti ora reclamati.
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(https://professoressaorru.files.wordpress.com/2010/02/tacito_annales.pdf?fbclid=IwAR02QjJrkxJt8z0ohU3vfYYOgKwi9F5u4OIPIf6n7H685eSiLwzLwWQQyu0)
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TRADUZIONE SPIEGATA:
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35 Quando venne a parlare della rivolta, chiedendo dove fosse il contegno da soldati, dove l'antico vanto della disciplina, e dove avessero cacciato tribuni e centurioni, tutti quanti si denudano i corpi, mostrando le cicatrici delle ferite e i segni delle bastonate; poi, in un confuso vociare, denunciano il costo delle esenzioni, la miseria della paga, la durezza dei lavori, specificandoli uno per uno: costruire il vallo, scavare fossati, ammassare foraggio, materiale da costruzione, legna da ardere e tutte le altre fatiche necessarie o inventate per non lasciarli in ozio nell'accampamento.
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Ut seditionem attigit (toccò/affrontò la sedizione), ubi modestia militaris (chiedendo (rogitans) dove (fosse…) la misura/il contegno militare/dei soldati), ubi veteris disciplinae decus, quonam tribunos, quo centuriones exegissent (per quale cosa mai/per quale ragione mai (quonam) i tribuni, per quale ragione mai (quo=quonam) i centurioni avessero cacciato (dal campo…); quonam: abl. sing. di quinam: “chi mai?”), rogitans (->regge tutta la subordinata… da”ubi modestia…” in poi), nudant universi corpora (tutti si denudano i corpi), cicatrices ex vulneribus, verberum notas exprobrant; mox (subito) indiscretis vocibus (con voci confuse/in un confuso vociare) pretia vacationum, angustias stipendii, duritiam operum ac propriis nominibus incusant (e con i loro propri nomi/riferendo i loro nomi (=delle opere dure) si lamentano di…) vallum, fossas, pabuli materiae lignorum adgestus (…del vallo, delle fosse, dei rifornimenti (adgestus: acc. plur. 4^ decl.) del foraggio, del materiale di costruzione, della legna), et si qua alia ex necessitate aut adversus otium castrorum quaeruntur (e se alcune altre cose/occupazioni (si qua alia) (vi sono…) dettate dalla necessità o contro l’ozio degli accampamenti (ex necessitate aut adversus otium castrorum) (se ne…) lamentano//e infine lamentano anche tutte le altre incombenze dettate dalla necessità o inventate per non permettere di oziare negli accampamenti).
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Più violente di tutte si levano le grida dei veterani, i quali, contando i loro trenta e più anni di servizio, invocavano sollievo per le loro membra stanche: non la morte nelle fatiche di sempre, ma la fine di un servizio così logorante e un riposo che non significasse la fame.
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Atrocissimus veteranorum clamor oriebatur (Violentissimo il clamore dei veterani sorse; oriebatur: 3^ sing. indic. imperf. di orior…: sorgo), qui tricena aut supra stipendia numerantes (che enumerando i (loro…) trenta o più (tricena aut suora) anni di lavoro (stipendia)), mederetur fessis (imploravano (orabant->più avanti) che medicasse/desse sollievo agli esausti ((ut…) mederetur fessis)), neu mortem in isdem laboribus (e non una morte in mezzo a quelle stesse fatiche-> è sempre retto da orabant (imploravano)), sed finem tam exercitae militiae (ma piuttosto (sed) la fine di un servizio militare tanto a lungo esercitato (militiae tam exercitae)) neque inopem requiem orabant.
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Vi furono alcuni che reclamarono il pagamento del lascito di Augusto, con tanti auguri di prosperità per Germanico; e, nel caso volesse l'impero, si dichiararono pronti. A questo punto, come lo si macchiasse di un delitto, saltò rapido giù dalla tribuna.
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Fuere (=Fuerunt) etiam qui legatam a divo Augusto pecuniam reposcerent (coloro che chiedevano indietro (reposcerent: nota che è un cong. imperf., dovuto al discorso indiretto) la ricchezza lasciata da Augusto), faustis in Germanicum ominibus (con fausti presagi per Germanico); et si vellet imperium (e se volesse il comando supermo) promptos ostentavere (=ostentaverunt; pronti (a sostenerlo…) (si…; “se” in latino) mostravano). Tum vero, quasi scelere contaminaretur (come se fosse contaminato da un delitto/crimine), praeceps (veloce, agg./subito) tribunali desiluit.
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Se ne voleva andare, ma lo affrontarono in armi minacciandolo, se non fosse tornato indietro. Ma Germanico, mentre gridava che sarebbe morto piuttosto che mancare al giuramento di fedeltà, afferrò la spada che portava al fianco e, alzatala, se la sarebbe piantata nel petto, se i più vicini, afferratagli la mano, non l'avessero trattenuto a forza.
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Opposuerunt abeunti arma (Opposero le armi a colui che se ne andava (abeunti)), minitantes, ni regrederetur (minacciando(lo) se non (ni=nisi) tornasse indietro/fosse tornato indietro); at ille moriturum potius quam fidem exueret clamitans (ed egli dichiarando (clamitans) che (se stesso, lui=se…) sarebbe morto (moriturum esse->infinitiva)/che si sarebbe lasciato uccidere, piuttosto che (potius quam) avrebbe deposto la fede/tradire la fede (fidem exueret)), ferrum a latere diripuit elatumque deferebat in pectus (e estratto(lo) (lo) portava al petto), ni proximi (se non i vicini) prensam dextram vi attinuissent (avessero fermata la (sua…) destra/mano destra (attinuissent dextram) presa(la) con la forza (prensam vi)).
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Una parte dei soldati presenti, i più lontani e ammassati tra loro e - quasi incredibile a dirsi - alcuni isolati, facendosi a lui più vicini, lo sfidavano a colpirsi; anzi un soldato di nome Calusidio gli offerse la spada sguainata, aggiungendo «questa è più aguzza».
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Extrema et conglobata inter se pars contionis (una parte della folla riunita, la più lontana (Extrema) e ammassata in se stessa/che faceva gruppo a sé (conglobata inter se)) ac, vix credibile dictu (a stento cosa crebile a dirsi), quidam singuli (alcuni singoli individui) propius (più vicino) incedentes feriret hortabantur ((lo…) esortavano a ferirsi/colpirsi); et miles nomine Calusidius strictum obtulit gladium ((gli…) porse un gladio sguainato (strictum…)), addito (essendo stato aggiunto: ablativo assoluto dal partic. ablat. sing. di addo,is, ecc: aggiungo) acutiorem esse (che era più acuto/tagliente (del suo…): l’infinitiva è il soggetto di addito: essendo stato aggiunto + sogg.).
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Parve un gesto feroce e barbaro anche ai più infuriati; e ci fu quel tanto di tempo perché Cesare potesse essere trascinato dagli amici nella sua tenda.
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Saevum id (Feroce questa cosa/Un comportamento feroce) malique moris (e di cattivo costume/estremamente malvagio) etiam furentibus visum (apparve= visum est), ac spatium fuit (lo spazio/il tempo vi fu…) quo (in cui) Caesar ab amicis in tabernaculum raperetur (potesse essere rapito/trascinato).
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36 Qui si discusse su come fronteggiare la situazione. Riferivano infatti che i soldati preparavano una delegazione, per trascinare alla medesima causa l'esercito della Germania superiore. Correva voce che la città degli Ubii fosse destinata al saccheggio e che essi, con le mani colme di preda, si sarebbero buttati al saccheggio delle Gallie.
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Consultatum (Consultatum (esse…): Fu discusso/si discusse) ibi de remedio; etenim nuntiabatur (e infatti fu detto/si diceva) parari legatos (che venivano preparati dei legati/messaggeri) qui superiorem exercitum (l’esercito (della germania…) superiore) ad causam eandem traherent (traessero alla medesima causa/rivolta); destinatum (destinatum (esse…): che era destinata…) excidio Ubiorum oppidum, imbutasque praeda manus in direptionem Galliarum erupturas (che le mani sarebbero state lanciate/si sarebbero precipitate (manus erupturas (esse…); erupturus: partic. futuro pass. di erumpo,is…) in direzione delle Gallie, (imbutas praeda; imbitas: partic. perf. pass. di imbuo,is…: imbevo) dopo essere stati imbevute/macchiate con la/della preda//che le mani dei razziatori, dopo essersi macchiate del sangue di tale preda, si sarebbero scatenate contro le Gallie).
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Ad accrescere la paura c'era il nemico, informato della rivolta al campo romano e pronto a occupare la riva, se fosse rimasta sguarnita. Del resto, se contro le legioni ribelli avessero armato le truppe ausiliarie e gli alleati, significava dare avvio alla guerra civile.
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Augebat metum gnarus Romanae seditionis et, si omitteretur ripa, invasurus hostis (il nemico (hostis) consapevole della sedizione romana e, se fosse stata trascurata la riva, in procinto di invedere (la zona romana...)): at si auxilia et socii adversum abscedentis legiones armarentur (se gli ausiliari e gli alleati (auxilia et socii) contro le legioni (adversum legiones) che se ne andavano (da Roma…)/si ribellavano (abscedentes) fossero state armate), civile bellum suscipi (suscipi: infinito storico, “sarebbe stata suscitata”, “ne sarebbe sorta”).
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La severa repressione era pericolosa, infamante la condiscendenza; sia non concedendo nulla sia concedendo tutto, lo stato era in pericolo.
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Periculosa severitas (erat…), flagitiosa largitio (erat…): seu nihil militi sive omnia concedentur (sia che (seu) nulla al soldato/ai soldati, sia che (sive) tutte le cose fossero concesse) in ancipiti (in pericolo era..) res publica.
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Esaminata dunque la questione sotto ogni profilo, si decise di scrivere un messaggio a nome del principe: si dava il congedo definitivo a chi avesse un servizio di vent'anni, passava alla riserva chi ne avesse fatto sedici e lo si tratteneva tra i «vexillarii», esonerato da ogni obbligo, salvo quello di respingere il nemico; si pagavano, in misura doppia, i lasciti ora reclamati.
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Igitur volutatis inter se rationibus (Dunque, valutate tra di sé/tra loro le ragioni/i pro e i contro) placitum ut (=placitum est ut + cong.: era piaciuto/sembrato opportuno che…) epistulae nomine principis scriberentur: missionem dari ((si diceva…) essere dato (dari) il congedo; che si dava il congedo) vicena stipendia meritis (a coloro che hanno dato/prestato (meritis-> partic. perf. pass. da mereo) servizi militari ventennali/un servizio ventennale (stipendia vicena), exauctorari (essere esonerato/che veniva esonerato) qui sena dena fecissent (coloro che (qui) avessero fatto (servizi militari…) sedecennali (sena: di sei anni; dena: di dieci anni/decennali)) ac retineri sub vexillo (essere tenuti/che sono tenuti sotto il vessillo/la bandiera) ceterorum inmunes (immuni delle restanti cose/incombenze) nisi propulsandi hostis (se non (dell’incombenza…) del nemico da respingere/tranne che da quella di respingere il nemico), legata quae petiverant (i legati/l’eredità che (i soldati…) avevano chiesto) exsolvi duplicarique (essere rilasciati/distributi (loro…) e duplicati//che sarebbero stati non solo pagati, ma anche in quantità doppia).
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