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Immagine del redattoreAdriano Torricelli

I doni di Epimeteo agli esseri viventi (Platone - Protagora, 321)

[320e]... [Ἐπιμηθεὺς] ταῦτα δὲ ἐμηχανᾶτο εὐλάβειαν ἔχων μή τι γένος ἀϊστωθείη· ἐπειδὴ δὲ αὐτοῖς ἀλληλοφθοριῶν διαφυγὰς ἐπήρκεσε, πρὸς τὰς ἐκ Διὸς ὥρας εὐμάρειαν ἐμηχανᾶτο ἀμφιεννὺς αὐτὰ πυκναῖς τε θριξὶν καὶ στερεοῖς δέρμασιν, ἱκανοῖς μὲν ἀμῦναι χειμῶνα, δυνατοῖς δὲ καὶ καύματα, καὶ εἰς εὐνὰς ἰοῦσιν ὅπως ὑπάρχοι τὰ αὐτὰ ταῦτα στρωμνὴ οἰκεία τε καὶ αὐτοφυὴς ἑκάστῳ· καὶ [321b] ὑπὸ ποδῶν τὰ μὲν ὁπλαῖς, τὰ δὲ θριξὶν καὶ δέρμασιν στερεοῖς καὶ ἀναίμοις. τοὐντεῦθεν τροφὰς ἄλλοις ἄλλας ἐξεπόριζεν, τοῖς μὲν ἐκ γῆς βοτάνην, ἄλλοις δὲ δένδρων καρπούς, τοῖς δὲ ῥίζας· ἔστι δ᾽ οἷς ἔδωκεν εἶναι τροφὴν ζῴων ἄλλων βοράν· καὶ τοῖς μὲν ὀλιγογονίαν προσῆψε, τοῖς δ᾽ ἀναλισκομένοις ὑπὸ τούτων πολυγονίαν, σωτηρίαν τῷ γένει πορίζων.


TRADUZIONE E COMMENTO


[Ἐπιμηθεὺς] ταῦτα δὲ ἐμηχανᾶτο εὐλάβειαν ἔχων μή τι γένος ἀϊστωθείη·

Epimeteo escogitava queste cose, avendo prudenza affinché nessuna specie (μή τι γένος: non alcuna specie/discendenza) venisse cancellata (ἀϊστωθείη: 3^ pers. sing. passivo da ἀιστόω: rendo invisibile, anniento);


ἐπειδὴ δὲ αὐτοῖς ἀλληλοφθοριῶν διαφυγὰς ἐπήρκεσε,

Dopo che ebbe fornito a essi degli strumenti per scampare (διαφυγὰς: delle vie di scampo) dalla reciproca distruzione (ἀλληλοφθοριῶν: da ἀλληλοφθορία: mutua distruzione),


πρὸς τὰς ἐκ Διὸς ὥρας εὐμάρειαν ἐμηχανᾶτο ἀμφιεννὺς αὐτὰ πυκναῖς τε θριξὶν καὶ στερεοῖς δέρμασιν, ἱκανοῖς μὲν ἀμῦναι χειμῶνα, δυνατοῖς δὲ καὶ καύματα,

in considerazione delle stagioni di (da) Zeus escogitò un espediente, vestendoli (ἀμφιεννὺς αὐτὰ-> gli animali in senso generico sono trattati col modo neutro!; ἀμφιεννὺς è partic. masch. sing. da ἀμφιεννῦμι) e (parola + τε) con forti peli e (καὶ) con dure pelli, capaci da una parte di tenere lontano l’inverno, dall’altra capaci (δυνατοῖς, sostanzialmente sinonimo di ἱκανοῖς) (di tener lontano, sott.) la vampa,


καὶ εἰς εὐνὰς ἰοῦσιν ὅπως ὑπάρχοι τὰ αὐτὰ ταῦτα στρωμνὴ οἰκεία τε καὶ αὐτοφυὴς ἑκάστῳ·

e che facevano le veci delle coperte (letter., andanti [->ἰοῦσιν= part. presente da εἰμι] verso le coperte), in modo che (ὅπως) essi (τὰ αὐτὰ ταῦτα, questi stessi attributi: peli e pelli) potessero essere (ὑπάρχοι: 3^ pers. sing. ottat. da ὑπάρχω: inizio a essere, appaio, divengo, risulto, ecc.) un giaciglio familiare e naturale (στρωμνὴ οἰκεία τε καὶ αὐτοφυὴς) per ciascuno (ἑκάστῳ);


καὶ ὑπὸ ποδῶν τὰ μὲν ὁπλαῖς, τὰ δὲ θριξὶν καὶ δέρμασιν στερεοῖς καὶ ἀναίμοις.

e sotto i piedi (vestendo, ἀμφιεννὺς, sottint.-> è sempre una subordinata dipendente da εὐμάρειαν ἐμηχανᾶτο) alcuni (τὰ μὲν) con unghie, altri (τὰ δὲ) con artigli e pelli dure e senza sangue.


τοὐντεῦθεν τροφὰς ἄλλοις ἄλλας ἐξεπόριζεν, τοῖς μὲν ἐκ γῆς βοτάνην, ἄλλοις δὲ δένδρων καρπούς, τοῖς δὲ ῥίζας·

In seguito (τοὐντεῦθεν) fornì cibi diversi a ciascuno di essi (letteralm., fornì cibi diversi ai diversi animali), ad alcuni (τοῖς μὲν) i pascoli dalla terra, ad altri i prodotti degli alberi, ad altri infine le radici;


ἔστι δ᾽ οἷς ἔδωκεν εἶναι τροφὴν ζῴων ἄλλων βοράν·

vi sono poi (δὲ) quelli a cui piace (ἔστι [αὐτὰ] οἷς ἔδωκεν: letteralm., vi sono coloro [αὐτὰ] ai quali sembra/appare come cibo il pasto degli altri animali) come nutrimento cibarsi degli altri animali;


καὶ τοῖς μὲν ὀλιγογονίαν προσῆψε, τοῖς δ᾽ ἀναλισκομένοις ὑπὸ τούτων πολυγονίαν, σωτηρίαν τῷ γένει πορίζων.

e procurò (προσῆψε, 3^ pers. sing. aor. att. da προσάπτω: unisco, fornisco) ad alcuni scarsa progenie, ad altri decimati da questi progenie abbondante, garantendo salvezza alla specie.



Traduzione professionale:


[320e] ... Egli progettava queste cose preoccupandosi che nessuna delle specie si estinguesse e, dopo averle equipaggiate contro la reciproca distruzione, predispose anche una difesa contro le stagioni mandate da Zeus, rivestendole di folte pellicce e di pelli spesse capaci di proteggerle dal freddo, difenderle dal caldo e fungere da coltri naturali adatte a ciascuna durante il riposo; [321b] poi ne calzò di zoccoli alcune altre invece di pelli e di pelle dura e priva di sangue. Quindi destinò loro cibi diversi, alle une i pascoli della terra, ad altre i frutti degli alberi, le radici ed altre ancora; ve ne furono poi alcune cui concesse di nutrirsi di altri animali, e a esse accordò una prole esigua, mentre alle loro prede consentì una discendenza numerosa per assicurare così la sopravvivenza della specie.

(da https://studiahumanitatispaideia.wordpress.com/tag/platone-di-atene/?fbclid=IwAR361i27Ind-nngPjgf3NJvFJsrVAPk_67wZYDsBG2fsmVqBaThJauRQ_zw )

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