(II Parte) PLATONE: L’ANELLO DI GIGE
(Platone, Repubblica: II, 359-360)
(…la conclusione del discorso di Glauco su Gige)
Infine, dopo avere raccontato la vicenda di Gige, Glaucone ne trae le logiche e semplici conseguenze: l’ingiustizia conviene e piace a tutti molto più della giustizia, ma è pericoloso mostrarlo!Questo curioso esperimento mentale, porta dunque a concludere che “apparire” è meglio e più desiderabile che “essere onesto”, secondo – come già si diceva – i dettami di una arcaica etica (e più in generale, civiltà) della vergogna, di stampo nobiliare, le cui prime espressioni letterarie vanno fatte risalire ancora al periodo omerico...
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
εἰ οὖν δύο τοιούτω δακτυλίω γενοίσθην, καὶ τὸν μὲν ὁ δίκαιος περιθεῖτο, τὸν δὲ ὁ ἄδικος, οὐδεὶς ἂν γένοιτο, ὡς δόξειεν, οὕτως ἀδαμάντινος, ὃς ἂν μείνειεν ἐν τῇ δικαιοσύνῃ καὶ τολμήσειεν ἀπέχεσθαι τῶν ἀλλοτρίων καὶ μὴ ἅπτεσθαι, ἐξὸν αὐτῷ καὶ ἐκ τῆς ἀγορᾶς ἀδεῶς ὅτι βούλοιτο λαμβάνειν, [360ξ] καὶ εἰσιόντι εἰς τὰς οἰκίας συγγίγνεσθαι ὅτῳ βούλοιτο, καὶ ἀποκτεινύναι καὶ ἐκ δεσμῶν λύειν οὕστινας βούλοιτο, καὶ τἆλλα πράττειν ἐν τοῖς ἀνθρώποις ἰσόθεον ὄντα. οὕτω δὲ δρῶν οὐδὲν ἂν διάφορον τοῦ ἑτέρου ποιοῖ, ἀλλ᾽ ἐπὶ ταὔτ᾽ ἂν ἴοιεν ἀμφότεροι. καίτοι μέγα τοῦτο τεκμήριον ἂν φαίη τις ὅτι οὐδεὶς ἑκὼν δίκαιος ἀλλ᾽ ἀναγκαζόμενος, ὡς οὐκ ἀγαθοῦ ἰδίᾳ ὄντος, ἐπεὶ ὅπου γ᾽ ἂν οἴηται ἕκαστος οἷός τε ἔσεσθαι ἀδικεῖν, ἀδικεῖν. λυσιτελεῖν γὰρ δὴ οἴεται πᾶς ἀνὴρ πολὺ [360δ] μᾶλλον ἰδίᾳ τὴν ἀδικίαν τῆς δικαιοσύνης, ἀληθῆ οἰόμενος, ὡς φήσει ὁ περὶ τοῦ τοιούτου λόγου λέγων: ἐπεὶ εἴ τις τοιαύτης ἐξουσίας ἐπιλαβόμενος μηδέν ποτε ἐθέλοι ἀδικῆσαι μηδὲ ἅψαιτο τῶν ἀλλοτρίων, ἀθλιώτατος μὲν ἂν δόξειεν εἶναι τοῖς αἰσθανομένοις καὶ ἀνοητότατος, ἐπαινοῖεν δ᾽ ἂν αὐτὸν ἀλλήλων ἐναντίον ἐξαπατῶντες ἀλλήλους διὰ τὸν τοῦ ἀδικεῖσθαι φόβον. ταῦτα μὲν οὖν δὴ οὕτω.
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
TRADUZIONE LETTERALE SPIEGATA E TRADUZIONE LETTERARIA:
TRADUZIONE ITALIANA DA: http://www.ousia.it/content/Sezioni/Testi/PlatoneRepubblica.pdf(pag. 18 e seg.)
εἰ οὖν δύο τοιούτω δακτυλίω γενοίσθην, καὶ τὸν μὲν ὁ δίκαιος περιθεῖτο, τὸν δὲ ὁ ἄδικος, οὐδεὶς ἂν γένοιτο, ὡς δόξειεν, οὕτως ἀδαμάντινος, ὃς ἂν μείνειεν ἐν τῇ δικαιοσύνῃ καὶ τολμήσειεν ἀπέχεσθαι τῶν ἀλλοτρίων καὶ μὴ ἅπτεσθαι, ...
Se dunque due questi anelli fossero (εἰ οὖν δύο τοιούτω δακτυλίω γενοίσθην; “ω” è la desinenza acc./nom. duale 2^ decl.; γενοίσθην: 3^ pers. duale ottat. aor. medio di γίγνομαι), e l’uno (καὶ τὸν μὲν) il giusto cingesse/indossasse (ὁ δίκαιος περιθεῖτο->3^ sing. ottat. aor. medio da περιτίθημι), l’altro l’ingiusto (τὸν δὲ ὁ ἄδικος), nessuno[dei due...] sarebbe (οὐδεὶς ἂν γένοιτο), come sembrerebbe (ὡς δόξειεν->^ sing. ottat. aor. da δοκέω: sembro), così adamantino/rigido/severo (οὕτως ἀδαμάντινος) il quale/da rimarrebbe/rimanere (ὃς ἂν μείνειεν; la proposiz. relativa ha valore consecutivo, ovviamente; μείνειεν: ottat. aor. da μένω) nella giustizia e ardirebbe(ἐν τῇ δικαιοσύνῃ καὶ τολμήσειεν) prendere le distanze dalle cose degli altri (ἀπέχεσθαι τῶν ἀλλοτρίων->cose altrui) e non approfittare [del suo potere...](καὶ μὴ ἅπτεσθαι), ...
TRADUZIONE: Se dunque esistessero due anelli di tal genere e uno se lo mettesse al dito l'uomo giusto, l'altro l'uomo ingiusto, non ci sarebbe nessuno, a quel che sembra, così adamantino da persistere nella giustizia e avere il coraggio di astenersi dai beni altrui senza neanche toccarli, …
- - -
... ἐξὸν αὐτῷ καὶ ἐκ τῆς ἀγορᾶς ἀδεῶς ὅτι βούλοιτο λαμβάνειν, [360ξ] καὶ εἰσιόντι εἰς τὰς οἰκίας συγγίγνεσθαι ὅτῳ βούλοιτο, καὶ ἀποκτεινύναι καὶ ἐκ δεσμῶν λύειν οὕστινας βούλοιτο, καὶ τἆλλα πράττειν ἐν τοῖς ἀνθρώποις ἰσόθεον ὄντα.
... derivando/essendo permesso (ἐξὸν: part. neutro sing. da ἔξειμι: derivo, quindi qui: “derivante” il fatto che (ὅτι...)) a lui sia dalla piazza (αὐτῷ καὶ ἐκ τῆς ἀγορᾶς) senza paura (ἀδεῶς) che/il fatto che ciò che (ὅτι: qui può essere visto sia come il relativo neutro indefinito, ovvero come:“ciò che”, sia come la preposizione dichiarativa, ovvero: “il fatto che”!) decida (βούλοιτο) [possa...] prendere (λαμβάνειν), sia mentre va (καὶ εἰσιόντι->dipende da αὐτῷ) alle/presso le case stare con/incontrare chi voglia (εἰς τὰς οἰκίας συγγίγνεσθαι ὅτῳ βούλοιτο; ὅτῳ= ᾧτινι: dat. sing. masch. di ὅστις), e far uccidere(καὶ ἀποκτεινύναι) e liberare dai ceppi coloro che voglia (καὶ ἐκ δεσμῶν λύειν οὕστινας βούλοιτο; οὕστινας: acc. masch. plur. di ὅστις), e fare le altre cose negli/agli uomini (καὶ τἆλλα πράττειν ἐν τοῖς ἀνθρώποις) essendo/poiché è uguale a un dio (ἰσόθεον ὄντα).
TRADUZIONE: … potendo prendere impunemente dal mercato ciò che vuole, entrare nelle case e congiungersi con chi vuole, uccidere e liberare di prigione chi vuole, e fare tutte le altre cose che lo renderebbero tra gli uomini pari agli dèi.
- - -
οὕτω δὲ δρῶν οὐδὲν ἂν διάφορον τοῦ ἑτέρου ποιοῖ, ἀλλ᾽ ἐπὶ ταὔτ᾽ ἂν ἴοιεν ἀμφότεροι.
Così agendo (οὕτω δὲ δρῶν) nulla di differente (οὐδὲν ἂν διάφορον) dall’altro(τοῦ ἑτέρου) farebbe (ἂν ποιοῖ), ma alle stesse cose/decisioni andrebbero/giungerebbero entrambi (ἀλλ᾽ ἐπὶ ταὔτ᾽ ἂν ἴοιεν ἀμφότεροι; ἴοιεν: 3^ plur. pres. ottat. di εἶμι: vado).
TRADUZIONE: Agendo così non farebbe niente di diverso dall'altro uomo, ma batterebbero entrambi la stessa via.
- - -
καίτοι μέγα τοῦτο τεκμήριον ἂν φαίη τις ὅτι οὐδεὶς ἑκὼν δίκαιος ἀλλ᾽ ἀναγκαζόμενος, ὡς οὐκ ἀγαθοῦ ἰδίᾳ ὄντος, ἐπεὶ ὅπου γ᾽ ἂν οἴηται ἕκαστος οἷός τε ἔσεσθαι ἀδικεῖν, ἀδικεῖν.
Quindi chiunque/qualcuno(καίτοι... τις) potrebbe dire/interpretare(ἂν φαίη->3^ sing. ottat. pres. di φημί) questa cosa un grande/evidente segno che/del fatto che (μέγα τοῦτο τεκμήριον ὅτι) nessuno volendo [sarebbe...] giusto (οὐδεὶς ἑκὼν δίκαιος), ma[solo...] essendo costretto (ἀλλ᾽ ἀναγκαζόμενος), poiché (ὡς), non essendo cosa buona in privato (οὐκ ἀγαθοῦ ἰδίᾳ ὄντος: genit. assol.), ciascuno/chiunque (ἕκαστος), laddove (ἐπεὶ ὅπου: letter., “quando laddove”) pensasse (ἂν οἴηται->3^ sing. cong. pres. di οἴομαι: penso) [se stesso...] essere in futuro tale da (οἷός τε ἔσεσθαι->infinito futuro di εἰμί: sono) poter commettere ingiustizia (ἀδικεῖν), [sceglierebbe di...] commettere ingiustizia (ἀδικεῖν).
TRADUZIONE: E questa può essere definita una prova decisiva del fatto che nessuno è giusto di sua volontà, ma per costrizione, come se non ritenesse la giustizia un bene di per sé: ciascuno, là dove pensa di poter commettere ingiustizia, la commette.
- - -
λυσιτελεῖν γὰρ δὴ οἴεται πᾶς ἀνὴρ πολὺ [360δ] μᾶλλον ἰδίᾳ τὴν ἀδικίαν τῆς δικαιοσύνης, ἀληθῆ οἰόμενος, ὡς φήσει ὁ περὶ τοῦ τοιούτου λόγου λέγων:
...Ogni uomo infatti pensa(γὰρ δὴ οἴεται πᾶς ἀνὴρ) convenire/essere conveniente (λυσιτελεῖν) molto più in privato l’ingiustizia della giustizia (πολὺ μᾶλλον ἰδίᾳ τὴν ἀδικίαν τῆς δικαιοσύνης), pensando cosa vera (οἰόμενος ἀληθῆ->acc. sing. neutro di ἀληθής: vero), come (ὡς) colui che parla su questo argomento (ὁ περὶ τοῦ τοιούτου λόγου λέγων) dirà (φήσει: 3^ sing. fut. ind. di φημί): ...
TRADUZIONE: Ogni uomo infatti crede che sul piano personale l'ingiustizia sia molto più vantaggiosa della giustizia, e ha ragione a crederlo, come dirà chiunque voglia difendere questa tesi; …
- - -
... ἐπεὶ εἴ τις τοιαύτης ἐξουσίας ἐπιλαβόμενος μηδέν ποτε ἐθέλοι ἀδικῆσαι μηδὲ ἅψαιτο τῶν ἀλλοτρίων, ἀθλιώτατος μὲν ἂν δόξειεν εἶναι τοῖς αἰσθανομένοις καὶ ἀνοητότατος, ἐπαινοῖεν δ᾽ ἂν αὐτὸν ἀλλήλων ἐναντίον ἐξαπατῶντες ἀλλήλους διὰ τὸν τοῦ ἀδικεῖσθαι φόβον.
... poiché se qualcuno di questa capacità essendosi impadronito (ἐπεὶ εἴ τις τοιαύτης ἐξουσίας ἐπιλαβόμενος) per nulla (μηδέν) mai (ποτε) volesse commettere ingiustizia né prendere di mira le cose degli altri (ἐθέλοι ἀδικῆσαι μηδὲ ἅψαιτο τῶν ἀλλοτρίων; ἅψαιτο: 3^ sing. ott. aor. da ἄπτω: tocco), disgraziatissimo apparirebbe essere a coloro che lo percepiscono/vedono e stupidissimo (ἀθλιώτατος μὲν ἂν δόξειεν εἶναι τοῖς αἰσθανομένοις καὶ ἀνοητότατος), ma lo applaudirebbero (ἐπαινοῖεν δ᾽ ἂν αὐτὸν) gli uni davanti agli altri/pubblicamente (ἀλλήλων ἐναντίον) ingannandosi gli uni gli altri (ἐξαπατῶντες ἀλλήλους) per la paura di essere ingiusti/mostrarsi ingiusti (διὰ τὸν τοῦ ἀδικεῖσθαι φόβον).
TRADUZIONE: ... poiché se uno, venuto in possesso di un simile potere, non volesse commettere ingiustizia alcuna e non toccasse i beni altrui, agli occhi di quanti lo venissero a sapere parrebbe l'uomo più infelice e più stupido, ma in faccia agli altri lo loderebbero, ingannandosi a vicenda per timore di subire ingiustizia.
- - -
ταῦτα μὲν οὖν δὴ οὕτω.
Queste cose dunque certamente così [andrebbero…] (ταῦτα μὲν οὖν δὴ οὕτω).
TRADUZIONE: Così stanno le cose.
- - - - - - - - - - - -
Comments