LA PARABOLA DEL SEMINATORE E LA SUA SPIEGAZIONE
(Vangelo secondo Marco: 4: 1.20 - Parabola del seminatore)
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In questa celebre parabola (παραβολή: accostamento, similitudine; da παρά βάλλω: lancio presso; accosto), Gesù non parla solo dei “tipi umani” a cui il suo messaggio si rivolge, ma anche di quelli che sono gli ostacoli che ogni uomo trova in sé per il suo accoglimento e la propria conversione.
Il messaggio che egli porta avanti difatti, è di per sé chiaro a tutti (Ebrei e non Ebrei *) perché in sé non ha nulla di misterioso e di incomprensibile, ma in pochi fanno di esso davvero la propria guida, il criterio della propria esistenza.
* Secondo la tradizione ebraica infatti, esiste una giustizia naturale, che viene prima della Legge Mosaica, e che riguarda tutti gli uomini. Ad essa fondamentalmente si richiama Gesù con la sua predicazione.
In un secondo momento Gesù rivela ai suoi discepoli più intimi (οἱ περὶ αὐτὸν σὺν τοῖς δώδεκα), la spiegazione della parabola; ma alle persone estranee alla sua cerchia (ἐκείνοις δὲ τοῖς ἔξω) essa non sarà data, e solo alcuni potranno quindi comprenderla e trarne profitto.
A coloro invece che non riescono a comprenderle e a volgersi al Dio, questa mancanza sarà perdonata.
(“βλέποντες βλέπωσι καὶ μὴ ἴδωσιν, καὶ ἀκούοντες ἀκούωσι καὶ μὴ συνίωσιν, μή ποτε ἐπιστρέψωσιν καὶ ἀφεθῇ αὐτοῖς.”
= “videntes videant et non videant et audientes audiant et non intellegant, ne quando convertantur et dimittantur eis peccata”)
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(Pieter Bruegel: La parabola del seminatore)
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TESTO GRECO:
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Καὶ πάλιν ἤρξατο διδάσκειν παρὰ τὴν θάλασσαν. καὶ συνάγεται πρὸς αὐτὸν ὄχλος πλεῖστος, ὥστε αὐτὸν εἰς πλοῖον ἐμβάντα καθῆσθαι ἐν τῇ θαλάσσῃ, καὶ πᾶς ὁ ὄχλος πρὸς τὴν θάλασσαν ἐπὶ τῆς γῆς ἦσαν. [2] καὶ ἐδίδασκεν αὐτοὺς ἐν παραβολαῖς πολλά, καὶ ἔλεγεν αὐτοῖς ἐν τῇ διδαχῇ αὐτοῦ [3] Ἀκούετε. ἰδοὺ ἐξῆλθεν ὁ σπείρων σπεῖραι. [4] καὶ ἐγένετο ἐν τῷ σπείρειν ὃ μὲν ἔπεσεν παρὰ τὴν ὁδόν, καὶ ἦλθεν τὰ πετεινὰ καὶ κατέφαγεν αὐτό. [5] καὶ ἄλλο ἔπεσεν ἐπὶ τὸ πετρῶδες [καὶ] ὅπου οὐκ εἶχεν γῆν πολλήν, καὶ εὐθὺς ἐξανέτειλεν διὰ τὸ μὴ ἔχειν βάθος γῆς: [6] καὶ ὅτε ἀνέτειλεν ὁ ἥλιος ἐκαυματίσθη καὶ διὰ τὸ μὴ ἔχειν ῥίζαν ἐξηράνθη. [7] καὶ ἄλλο ἔπεσεν εἰς τὰς ἀκάνθας, καὶ ἀνέβησαν αἱ ἄκανθαι καὶ συνέπνιξαν αὐτό, καὶ καρπὸν οὐκ ἔδωκεν. [8] καὶ ἄλλα ἔπεσεν εἰς τὴν γῆν τὴν καλήν, καὶ ἐδίδου καρπὸν ἀναβαίνοντα καὶ αὐξανόμενα, καὶ ἔφερεν εἰς τριάκοντα καὶ ἐν ἑξήκοντα καὶ ἐν ἑκατόν. [9] Καὶ ἔλεγεν Ὃς ἔχει ὦτα ἀκούειν ἀκουέτω.
[10] Καὶ ὅτε ἐγένετο κατὰ μόνας, ἠρώτων αὐτὸν οἱ περὶ αὐτὸν σὺν τοῖς δώδεκα τὰς παραβολάς. [11] καὶ ἔλεγεν αὐτοῖς Ὑμῖν τὸ μυστήριον δέδοται τῆς βασιλείας τοῦ θεοῦ: ἐκείνοις δὲ τοῖς ἔξω ἐν παραβολαῖς τὰ πάντα γίνεται, [12] ἵνα “ βλέποντες βλέπωσι καὶ μὴ ἴδωσιν,
καὶ ἀκούοντες ἀκούωσι καὶ μὴ συνίωσιν,
μή ποτε ἐπιστρέψωσιν καὶ ἀφεθῇ αὐτοῖς.”
[13]
καὶ λέγει αὐτοῖς Οὐκ οἴδατε τὴν παραβολὴν ταύτην, καὶ πῶς πάσας τὰς παραβολὰς γνώσεσθε; [14] Ὁ σπείρων τὸν λόγον σπείρει. [15] οὗτοι δέ εἰσιν οἱ παρὰ τὴν ὁδὸν ὅπου σπείρεται ὁ λόγος, καὶ ὅταν ἀκούσωσιν εὐθὺς ἔρχεται ὁ Σατανᾶς καὶ αἴρει τὸν λόγον τὸν ἐσπαρμένον εἰς αὐτούς. [16] καὶ οὗτοί εἰσιν ὁμοίως οἱ ἐπὶ τὰ πετρώδη σπειρόμενοι, οἳ ὅταν ἀκούσωσιν τὸν λόγον εὐθὺς μετὰ χαρᾶς λαμβάνουσιν αὐτόν, [17] καὶ οὐκ ἔχουσιν ῥίζαν ἐν ἑαυτοῖς ἀλλὰ πρόσκαιροί εἰσιν, εἶτα γενομένης θλίψεως ἢ διωγμοῦ διὰ τὸν λόγον εὐθὺς σκανδαλίζονται. [18] καὶ ἄλλοι εἰσὶν οἱ εἰς τὰς ἀκάνθας σπειρόμενοι: οὗτοί εἰσιν οἱ τὸν λόγον ἀκούσαντες, [19] καὶ αἱ μέριμναι τοῦ αἰῶνος καὶ ἡ ἀπάτη τοῦ πλούτου καὶ αἱ περὶ τὰ λοιπὰ ἐπιθυμίαι εἰσπορευόμεναι συνπνίγουσιν τὸν λόγον, καὶ ἄκαρπος γίνεται. [20] καὶ ἐκεῖνοί εἰσιν οἱ ἐπὶ τὴν γῆν τὴν καλὴν σπαρέντες, οἵτινες ἀκούουσιν τὸν λόγον καὶ παραδέχονται καὶ καρποφοροῦσιν ἐν τριάκοντα καὶ [ἐν] ἑξήκοντα καὶ [ἐν] ἑκατόν.
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TRADUZIONE:
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1Cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. 2Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: 3«Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 5Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 7Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 8Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». 9E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
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10Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. 11Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, 12affinché
guardino, sì, ma non vedano,
ascoltino, sì, ma non comprendano,
perché non si convertano e venga loro perdonato».
13E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? 14Il seminatore semina la Parola. 15Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. 16Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, 17ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. 18Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, 19ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. 20Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».
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https://www.gliscritti.it/dchiesa/bibbia_cei08/nt48-vangelo_secondo_marco.htm#cap_vangelo_secondo_marco_4
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TESTO GRECO (E LATINO) CON TRADUZIONE E SPIEGAZIONE GRAMMATICALE:
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[1] Καὶ πάλιν ἤρξατο διδάσκειν παρὰ τὴν θάλασσαν. καὶ συνάγεται πρὸς αὐτὸν ὄχλος πλεῖστος, ὥστε αὐτὸν εἰς πλοῖον ἐμβάντα καθῆσθαι ἐν τῇ θαλάσσῃ, καὶ πᾶς ὁ ὄχλος πρὸς τὴν θάλασσαν ἐπὶ τῆς γῆς ἦσαν. - Et iterum coepit docere ad mare; et congregata est ad eum turba multa, ita ut navim ascendens sederet in mari, et omnis turba circa mare super terram erat.
E DI NUOVO INIZIÒ A INSEGNARE (πάλιν ἤρξατο διδάσκειν = iterum coepit docere) PRESSO IL MARE, E SI RIUNISCE/SI RIUNÌ (συνάγεται = congregata est) DAVANTI A LUI UNA FOLLA ENORME, TANTO CHE (ὥστε + infinitiva = ita ut + congiunt.) ESSENDO SALITO SU UNA BARCA (εἰς πλοῖον ἐμβάντα) RESTAVA/SI TROVAVA IN MARE (καθῆσθαι ἐν τῇ θαλάσσῃ; καθῆσθαι: infin. att. aoristo da καθ-ίστημι, due aoristi: ἕστησα, ἕστην), E TUTTA LA FOLLA DAVANTI AL MARE SULLA TERRA ERA/STAVA.
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[2] καὶ ἐδίδασκεν αὐτοὺς ἐν παραβολαῖς πολλά, καὶ ἔλεγεν αὐτοῖς ἐν τῇ διδαχῇ αὐτοῦ - Et docebat eos in parabolis multa et dicebat illis in doctrina sua:
E INSEGNAVA LORO CON PARABOLE/ACCOSTAMENTI/SIMILITUDINI MOLTE COSE (ἐδίδασκεν αὐτοὺς ἐν παραβολαῖς πολλά), E DICEVA A ESSI NEL SUO INSEGNAMENTO:
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[3] Ἀκούετε. ἰδοὺ ἐξῆλθεν ὁ σπείρων σπεῖραι. - Audite: ecce exiit seminans ad seminandum.
“ASCOLTATE. ECCO (ἰδοὺ -- ecce) DUNQUE: USCÌ IL SEMINATORE A SEMINARE.
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[4] καὶ ἐγένετο ἐν τῷ σπείρειν ὃ μὲν ἔπεσεν παρὰ τὴν ὁδόν, καὶ ἦλθεν τὰ πετεινὰ καὶ κατέφαγεν αὐτό. - Et, dum seminat, aliud cecidit circa viam, et venerunt volucres caeli et comederunt illud;
E ACCADDE NEL SEMINARE/MENTRE SEMINAVA (CHE…) (καὶ ἐγένετο ἐν τῷ σπείρειν (ὅτι)) UNA PARTE (DEL SEMINATO…) (ὃ μὲν = aliud) CADDE NELLA STRADA, E GIUNSERO GLI UCCELLI E LO MANGIARONO.
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[5] καὶ ἄλλο ἔπεσεν ἐπὶ τὸ πετρῶδες [καὶ] ὅπου οὐκ εἶχεν γῆν πολλήν, καὶ εὐθὺς ἐξανέτειλεν διὰ τὸ μὴ ἔχειν βάθος γῆς: - aliud vero cecidit super petrosa, ubi non habuit terram multam, et statim exortum est, quoniam non habebat altitudinem terrae;
E UN’ALTRA PARTE (ἄλλο -- aliud) CADDE SUL ROCCIOSO/SULLA ROCCIA (ἐπὶ τὸ πετρῶδες) [E] DOVE NON AVEVA/VI ERA MOLTA TERRA, E SUBITO (εὐθὺς = statim ) SPUNTÒ/GERMOGLIÒ PER IL NON AVERE PROFONDIT= DI TERRA;
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[6] καὶ ὅτε ἀνέτειλεν ὁ ἥλιος ἐκαυματίσθη καὶ διὰ τὸ μὴ ἔχειν ῥίζαν ἐξηράνθη. - et, quando exortus est sol, exaestuavit, et, eo quod non habebat radicem, exaruit;
E QUANDO (ὅτε = quando: allorché) SORSE IL SOLE VENNE BRUCIATA E PER IL NON AVERE (διὰ τὸ μὴ ἔχειν = eo quod non habebat: eo (“per il fatto”, caso ablativo masch. sing. di is, ea, id) quod (“che”, preposiz. dichiarativa)) RADICE/RADICI FU DISSECCATA (ἐξηράνθη: 3 sing. indic. pass. aoristo di ξηρθαίνω: secco).
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[7] καὶ ἄλλο ἔπεσεν εἰς τὰς ἀκάνθας, καὶ ἀνέβησαν αἱ ἄκανθαι καὶ συνέπνιξαν αὐτό, καὶ καρπὸν οὐκ ἔδωκεν. - et aliud cecidit in spinas, et ascenderunt spinae et suffocaverunt illud, et fructum non dedit;
E UN’ALTRA PARTE CADDE TRA I ROVI, E SALIRONO/CREBBERO I ROVI E LO STROZZARONO/SOFFOCARONO (συνέπνιξαν: 3^ plur. indic. att. aoristo di συμ-πνίγω: con-strozzare, strozzare insieme), E FRUTTO (καρπὸν = fructum) NON DIEDE.
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[8] καὶ ἄλλα ἔπεσεν εἰς τὴν γῆν τὴν καλήν, καὶ ἐδίδου καρπὸν ἀναβαίνοντα καὶ αὐξανόμενα, καὶ ἔφερεν εἰς τριάκοντα καὶ ἐν ἑξήκοντα καὶ ἐν ἑκατόν. - et aliud cecidit in terram bonam et dabat fructum ascendentem et crescentem et adferebat unum triginta, unum sexaginta et unum centum.
E ALTRE PARTI (ἄλλα = aliud) CADDERO SULLA TERRA BELLA/BUONA, E DIEDERO UN FRUTTO CHE SALIVA E SI ACCRESCEVA (ἀναβαίνοντα καὶ αὐξανόμενα =ascendentem et crescentem ), E PORTARONO/FRUTTARONO VERSO TRENTA E IN SESSANTA (ἔφερεν εἰς τριάκοντα =adferebat unum triginta) E IN CENTO//DIEDERO UN GUADAGNO DI TRENTA, SESSANTA E CENTO.
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[9] Καὶ ἔλεγεν Ὃς ἔχει ὦτα ἀκούειν ἀκουέτω. - Et dicebat: qui habet aures audiendi audiat.
E DISSE: COLUI CHE (Ὃς = qui) HA ORECCHIE PER INTENDERE INTENDA (ἔχει ὦτα ἀκούειν ἀκουέτω =habet aures audiendi audiat).
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SPIEGAZIONE DELLA PARABOLA
[10] Καὶ ὅτε ἐγένετο κατὰ μόνας, ἠρώτων αὐτὸν οἱ περὶ αὐτὸν σὺν τοῖς δώδεκα τὰς παραβολάς. - Et, cum esset singularis, interrogaverunt eum hi, qui cum eo erant, duodecim parabolam.
E QUANDO FU TRA (ESSI…) SOLI (ὅτε ἐγένετο κατὰ μόνας = cum esset singularis)/DA SOLO CON ESSI, GLI CHIEDEVANO (ἠρώτων αὐτὸν – interrogaverunt eum) QUELLI ATTORNO A LUI ASSIEME AI DODICI (“quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici”: οἱ περὶ αὐτὸν σὺν τοῖς δώδεκα = in latino invece: hi, qui cum eo erant, duodecim: “questi, che erano intorno a lui, (cioè) i Dodici”…) DELLE PARABOLE/DELLE SIMILITUDINI.
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[11] καὶ ἔλεγεν αὐτοῖς Ὑμῖν τὸ μυστήριον δέδοται τῆς βασιλείας τοῦ θεοῦ: ἐκείνοις δὲ τοῖς ἔξω ἐν παραβολαῖς τὰ πάντα γίνεται, - Et dicebat eis: Vobis datum est nosse mysterium regni Dei; illis autem, qui foris sunt, in parabolis omnia fiunt,
E DICEVA LORO: “A VOI IL MISTERO È DATO/CHIARITO DEL REGNO DI DIO: MA PER QUELLI L= FUORI (SOLO…) (ἐκείνοις δὲ τοῖς ἔξω = illis autem, qui foris sunt,) IN PARABOLE TUTTE LE COSE/I MISTERI SONO SORTI/SONO STATI DATI.
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[12] ἵνα “βλέποντες βλέπωσι καὶ μὴ ἴδωσιν, καὶ ἀκούοντες ἀκούωσι καὶ μὴ συνίωσιν, μή ποτε ἐπιστρέψωσιν καὶ ἀφεθῇ αὐτοῖς.” - ut “videntes videant et non videant et audientes audiant et non intellegant, ne quando convertantur et dimittantur eis peccata”.
AFFINCHÉ “GUARDANDO GUARDINO MA NON VEDANO, E SENTENDO SENTANO MA NON COMPRENDANO, NÉ MAI SI SIANO VOLTI/SI CONVERTANO (μή ποτε ἐπιστρέψωσιν: 3^ plur. cong. medio futuro di ἐπι-στρέφω: mi volgo a->qui, mi converto = ne quando convertantur; quando: “prima o poi”, ne quando: “né prima o poi”, ovvero “né mai”) E SIA ALLONTANATO/SIA PERDONATO (IL PECCATO…) (καὶ ἀφεθῇ: 3^ sing. indic. aoristo passivo di ἀφ-ίημι: mando via, allontano) A LORO.”
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[13] καὶ λέγει αὐτοῖς Οὐκ οἴδατε τὴν παραβολὴν ταύτην, καὶ πῶς πάσας τὰς παραβολὰς γνώσεσθε; - Et ait illis: Nescitis parabolam hanc? Et quomodo omnes parabolas cognoscetis?
E DICE LORO: “NON VEDETE/COMPRENDETE (Οὐκ οἴδατε = Nescitis ) QUESTA PARABOLA, E COME (ALLORA…) CONOSCERETE/COMPRENDERETE TUTTE LE (ALTRE…) PARABOLE (γνώσεσθε = cognoscetis: due futuri indicativi da γιγνώσκω e cognosco: conosco, capisco…)?
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[14] Ὁ σπείρων τὸν λόγον σπείρει. - Qui seminat verbum seminat.
COLUI CHE SEMINA (Ὁ σπείρων: il seminante, letteralm.), IL VERBO (DI DIO…) SEMINA.
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[15] οὗτοι δέ εἰσιν οἱ παρὰ τὴν ὁδὸν ὅπου σπείρεται ὁ λόγος, καὶ ὅταν ἀκούσωσιν εὐθὺς ἔρχεται ὁ Σατανᾶς καὶ αἴρει τὸν λόγον τὸν ἐσπαρμένον εἰς αὐτούς. - Hi autem sunt qui circa viam, ubi seminatur verbum; et, cum audierint, confestim venit Satanas et aufert verbum, quod seminatum est in cordibus eorum.
E QUESTI (οὗτοι δέ = Hi autem) VI SONO SULLA STRADA DOVE IL VERBO SEMINA, E QUALORA (LO…) ASCOLTINO (ὅταν ἀκούσωσιν = cum audierint) SUBITO GIUNGE SATANA E PRENDE IL VERBO SEMINATO (αἴρει τὸν λόγον τὸν ἐσπαρμένον->part. neutro sing. perfetto passivo di σπείρω: semino) PER LORO (εἰς αὐτούς = in cordibus eorum).
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[16] καὶ οὗτοί εἰσιν ὁμοίως οἱ ἐπὶ τὰ πετρώδη σπειρόμενοι, οἳ ὅταν ἀκούσωσιν τὸν λόγον εὐθὺς μετὰ χαρᾶς λαμβάνουσιν αὐτόν, - Et hi sunt similiter, qui super petrosa seminantur, qui, cum audierint verbum, statim cum gaudio accipiunt illud
E QUESTI VI SONO UGUALMENTE SEMINATI/OGGETTO DI SEMINA/PER CUI È STATO SEMINATO SULLE PIETRE (ἐπὶ τὰ πετρώδη σπειρόμενοι = qui super petrosa seminantur), I QUALI QUALORA SENTANO IL VERBO SUBITO CON GIOIE/CON MANIFESTAZIONI DI GIOIA (μετὰ χαρᾶς = cum gaudio ) LO PRENDONO/ACCOLGONO.
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[17] καὶ οὐκ ἔχουσιν ῥίζαν ἐν ἑαυτοῖς ἀλλὰ πρόσκαιροί εἰσιν, εἶτα γενομένης θλίψεως ἢ διωγμοῦ διὰ τὸν λόγον εὐθὺς σκανδαλίζονται. - et non habent radicem in se, sed temporales sunt; deinde, orta tribulatione et persecutione propter verbum, confestim scandalizantur.
E NON HANNO RADICE IN SE STESSI (ῥίζαν ἐν ἑαυτοῖς) MA SONO OPPORTUNISTI/MONDANI (πρόσ-καιροί = temporales), QUINDI, GIUNTA/SORTA (γενομένης = orta: partic. perf. di orior: sorgo) LA TRIBOLAZIONE E LA PRESECUZIONE (διωγμοῦ: stessa radice del verbo verbo διώκω: inseguo) A CAUSA DEL VERBO, SUBITO SI SCANDALIZZANO/SI TIRANO INDIETRO.
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[18] καὶ ἄλλοι εἰσὶν οἱ εἰς τὰς ἀκάνθας σπειρόμενοι: οὗτοί εἰσιν οἱ τὸν λόγον ἀκούσαντες, - Et alii sunt qui in spinis seminantur: hi sunt qui verbum audiunt
E ALTRI VI SONO SEMINATI/OGGETTO DI SEMINA/PER CUI È STATO SEMINATO TRA GLI STERPI; COSTORO SONO COLORO CHE ASCOLTANO IL VERBO (οἱ τὸν λόγον ἀκούσαντες: “gli ascoltanti il verbo”, letteralm.)
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[19] καὶ αἱ μέριμναι τοῦ αἰῶνος καὶ ἡ ἀπάτη τοῦ πλούτου καὶ αἱ περὶ τὰ λοιπὰ ἐπιθυμίαι εἰσπορευόμεναι συνπνίγουσιν τὸν λόγον, καὶ ἄκαρπος γίνεται. - et aerumnae saeculi et deceptio divitiarum et circa reliqua concupiscentiae introeuntes suffocant verbum, et sine fructu efficitur.
E FREQUENTANDO/INTERESSANDOSI A (εἰσπορευόμεναι = introeuntes: sia in greco che in latino: vado dentro, frequento) GLI INTERESSI DEL TEMPO/DELLA VITA (μέριμναι τοῦ αἰῶνος = aerumnae saeculi) E L’INGANNO DELLA RICCHEZZA E LE PASSIONI RIGUARDO ALLE RIMANENTI/ALTRE COSE (περὶ τὰ λοιπὰ = circa reliqua) SOFFOCANO/UCCIDONO IL VERBO, E INFRUTTIFERO (ESSO…) DIVENTA.
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[20] καὶ ἐκεῖνοί εἰσιν οἱ ἐπὶ τὴν γῆν τὴν καλὴν σπαρέντες, οἵτινες ἀκούουσιν τὸν λόγον καὶ παραδέχονται καὶ καρποφοροῦσιν ἐν τριάκοντα καὶ [ἐν] ἑξήκοντα καὶ [ἐν] ἑκατόν. - Et hi sunt, qui super terram bonam seminati sunt, qui audiunt verbum et suscipiunt et fructificant unum triginta, unum sexaginta et unum centum.
E QUELLI VI SONO SONO SEMINATI/OGGETTO DI SEMINA/PER CUI È STATO SEMINATO (σπαρέντες: partic. pass. nominat. masch. plur. di σπείρω (aor, pass.: ἐσπάρ(θ)ην)) SULLA TERRA BUONA, I QUALI (οἵτινες = qui) ASCOLTANO IL VERBO E (LO…) ACCOLGONO E FRUTTIFICANO (παραδέχονται καὶ καρποφοροῦσιν = suscipiunt et fructificant) IN TRENTA, IN SESSANTA E IN CENTO.”
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