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Immagine del redattoreAdriano Torricelli

PLUTARCO – ALESSANDRO E IL CAVALLO BUCEFALO (DALLA “VITA DI ALESSANDRO MAGNO”; PAR. 7)

PLUTARCO – ALESSANDRO E IL CAVALLO BUCEFALO (DALLA “VITA DI ALESSANDRO MAGNO”; PAR. 7)




Un celebre episodio della vita di Alessandro Magno, raccontato splendidamente da Plutarco nella sua biografia e rievocato – tra l’altro – da Oliver Stone nel suo film sulla vita del condottiero macedone, nel quale il giovane Alessandro, grazie al suo coraggio e alla sua capacità di osservazione, riesce a domare un cavallo ribelle (…il famoso Bucefalo, compagno da allora in avanti di tutte le sue campagne militari) impedendogli di guardare la propria ombra.

L’episodio si conclude con una profezia fatta da suo padre Filippo II, re di Macedonia, il quale, impressionato dalla sua intelligenza e dalla sua temerarietà, gli dice: “Cercati un regno pari a te, figlio. La macedonia è troppo piccola per contenerti!(‘ὦ παῖ, ζήτει σεαυτῷ βασιλείαν ἴσην. Μακεδονία γάρ σε οὐ χωρεῖ’.)


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TESTO GRECO:


ἐπεὶ δὲ Φιλονίκου τοῦ Θεσσαλοῦ τὸν Βουκεφάλαν ἀγαγόντος ὤνιον τῷ Φιλίππῳ τρισκαίδεκα ταλάντων κατέβησαν εἰς τὸ πεδίον δοκιμάσοντες τὸν ἵππον, ἐδόκει τε χαλεπὸς εἶναι καὶ κομιδῇ δύσχρηστος, οὔτε ἀναβάτην προσιέμενος οὔτε φωνὴν ὑπομένων τινὸς τῶν περὶ τὸν Φίλιππον, ἀλλ᾽ ἁπάντων κατεξανιστάμενος, δυσχεραίνοντος [2] δὲ τοῦ Φιλίππου καὶ κελεύοντος ἀπάγειν ὡς παντάπασιν ἄγριον καὶ ἀκόλαστον, παρὼν Ἀλέξανδρος εἶπεν: ‘οἷον ἵππον ἀπολλύουσι δι᾽ ἀπειρίαν καὶ μαλακίαν χρήσασθαι μὴ δυνάμενοι,’ τὸ μὲν οὖν πρῶτον ὁ Φίλιππος ἐσιώπησε: πολλάκις δὲ αὐτοῦ παραφθεγγομένου καὶ περιπαθοῦντος, ‘ἐπιτιμᾷς σύ,’ ἔφη, ‘πρεσβυτέροις ὥς τι πλέον αὐτὸς εἰδὼς ἢ μᾶλλον ἵππῳ χρήσασθαι [3] δυνάμενος;’ ‘τούτῳ γοῦν,’ ἔφη, ‘χρησαίμην ἂν ἑτέρου βέλτιον.’ ‘ἂν δὲ μὴ χρήσῃ, τίνα δίκην τῆς προπετείας ὑφέξεις;’ ‘ἐγὼ, νὴ Δί᾽,’ εἶπεν, ‘ἀποτίσω τοῦ ἵππου τὴν τιμήν.’ γενομένου δὲ γέλωτος, εἶτα ὁρισμοῦ πρὸς ἀλλήλους εἰς τὸ ἀργύριον, εὐθὺς προσδραμὼν τῷ ἵππῳ καὶ παραλαβὼν τὴν ἡνίαν ἐπέστρεψε πρὸς τὸν ἥλιον, ὡς ἔοικεν, ἐννοήσας ὅτι τὴν σκιὰν προπίπτουσαν καὶ σαλευομένην ὁρῶν πρὸ αὐτοῦ διαταράττοιτο. [4] μικρὰ δὲ οὕτω παρακαλπάσας καὶ καταψήσας, ὡς ἑώρα πληρούμενον θυμοῦ καὶ πνεύματος, ἀπορρίψας ἡσυχῇ τὴν χλαμύδα καὶ μετεωρίσας αὑτόν ἀσφαλῶς περιέβη. καὶ μικρὰ μὲν περιλαβὼν ταῖς ἡνίαις τὸν χαλινόν ἄνευ πληγῆς καὶ σπαραγμοῦ, προσανέστειλεν ὡς δὲ ἑώρα τὸν ἵππον ἀφεικότα τὴν ἀπειλήν, ὀργῶντα δὲ πρὸς τὸν δρόμον, ἐφεὶς ἐδίωκεν ἤδη φωνῇ θρασυτέρᾳ καὶ ποδὸς κρούσει χρώμενος. [5] τῶν δὲ περὶ τὸν Φίλιππον ἦν ἀγωνία καὶ σιγὴ τὸ πρῶτον ὡς δὲ κάμψας ἐπέστρεψεν ὀρθῶς σοβαρὸς καὶ γεγηθώς, οἱ μὲν ἄλλοι πάντες ἠλάλαξαν, ὁ δὲ πατὴρ καὶ δακρῦσαί τι λέγεται πρὸς τὴν χαράν, καὶ καταβάντος αὐτοῦ τὴν κεφαλὴν φιλήσας, ‘ὦ παῖ,’ φάναι, ‘ζήτει σεαυτῷ βασιλείαν ἴσην. Μακεδονία γάρ σε οὐ χωρεῖ’.



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TRADUZIONE LIBERA:


Avendo Filonico di Tessaglia condotto a Filippo il cavallo Bucefalo, e vender volendoglielo per tredici talenti, giù sceser nel piano per volerlo provare. Sembrava questo cavallo difficile da maneggiarsi, e tale da non potersene in verun modo servire, non permettendo che gli montasse alcuno sul dorso, né tollerando pur la voce di alcun di quelli ch’erano con Filippo, ma levandosi contro di tutti. Stizzitosi di ciò Filippo, e ordinato che fosse via condotto, come feroce affatto e indomabile, Alessandro, che vi si trovava presente: «Oh qual cavallo perdono, disse, non sapendo farne uso per inesperienza e per dappocaggine.» Da prima Filippo, ciò sentendo, si tacque: ma bofonchiando poi spesso Alessandro, e mostrandosi scontento oltremodo: « Tu rimproveri, diss’egli, quelli che sono di le maggiori in età, come se tu più sapessi di loro, e potessi più che non posson eglino usar quel cavallo. » Ed Alessandro: « Io certamente, rispose, l’userei meglio di ogni altro. — E se poi non l’userai, soggiunse Filippo, qual pagherai pena di questa tua temerità? — Io, per Giove, segui Alessandro, il prezzo pagherò del cavallo. » Essendosi però messi a ridere, e fatta poscia fra loro scommessa, obbligandosi chi perduto avesse, di pagare il danaro, corso tosto Alessandro al cavallo, e tolte in mano le redini, il rivolse alla parte del sole, avendo, per quello che appare, osservato che il cavallo mettevasi in agitazione mirando la propria sua ombra, che cadeva e balzava al dinanzi di lui medesimo. Andandolo quindi bel bello acchetando, e palpatolo e accarezzatolo, finché cessò d’essere cosi feroce e sbuffare; gittata poi vìa quietamente la clamide, e sollevatosi di un salto in aria, gli balzò sopra senza pericolo alcuno, e ritraendo alquanto con le redini il freno, senza batterlo punto e senza pungerlo, il teneva raccolto. Ma veggendo alfine che il cavallo deposta aveva affatto quella sua ferocia, e che pieno era di ardenza per correre, rallentògli allora la briglia e lasciollo andare, usando voce più risoluta e più franca, e percotendolo col piede. Da principio Filippo e quei che erano con lui stavano in un’angustia somma di animo senza far parola: ma quando Alessandro poi, piegato il cavallo, se ne tornò addietro dirittamente tutto esultante e fastoso, gli altri tutti si diedero a fargli applauso, e il di lui padre, per quel che raccontasi, alquanto pianse per allegrezza, e baciatogli il capo, come sceso fu da cavallo: «O figliuol mio, gli disse, cercati un regno che sia pari a te, perché la Macedonia non può già contenerti. »


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TESTO, TRADUZIONE E GLOSSARIO:



-> ἐπεὶ δὲ Φιλονίκου τοῦ Θεσσαλοῦ τὸν Βουκεφάλαν ἀγαγόντος ὤνιον τῷ Φιλίππῳ τρισκαίδεκα ταλάντων κατέβησαν εἰς τὸ πεδίον δοκιμάσοντες τὸν ἵππον,

-> Quando, avendo portato Filonico il tessalo Bucefalo per venderlo (=ὤνιον: letter., “a mercede, come merce”; trattasi di aggettivo) a Filippo per tredici talenti(τρισκαίδεκα ταλάντων), andarono verso la pianura per mettere alla prova(δοκιμάσοντες) il cavallo,

Conduco” Presente ἄγω, Futuro ἄξω, Aoristo ἦξα (1σ), ἤγαγον (2 ), Perfetto ἦχα, Perfetto Medio Passivo ἦγμαι, Aoristo Passivo ἤχθην, Futuro Passivo ἀχθήσομαι.

Vado” Presente βαίνω, Futuro βήσω, Aoristo ἔβησα, ἔβην, Perfetto βήβηκα, Perfetto Medio Passivo βήβαμαι

Metto alla prova”. Δοκιμάζω (da δοκέω: 1) ritengo; 2) sembro (=videor latino)).



-> ἐδόκει τε χαλεπὸς εἶναι καὶ κομιδῇ δύσχρηστος, οὔτε ἀναβάτην προσιέμενος οὔτε φωνὴν ὑπομένων τινὸς τῶν περὶ τὸν Φίλιππον,

-> (esso…) appariva essere difficile e indocile all’addestramento (κομιδῇ δύσχρηστος), né accettante (=προσιέμενος: partic. medio di προσίημι) il cavaliere né tollerante la voce di qualcuno di quelli della cerchia di Filippo (=τινὸς τῶν περὶ τὸν Φίλιππον: letter., “di qualcuno di quelli attorno a Filippo”), ma rivoltantesi contro tutti;

Cura, sollecitudine”: κομιδή

Inutilizzabile”: δύσχρηστος (δυς: non + χράομαι: uso)

Accolgo”: (usato spesso nella forma media: προσ-ίεμαι): προσ-ίημι (προσ: verso; ίημι: mando)

Insorgo”: κατ-εξ-αν-ίσταμαι (κατά + ἐξ + ἀνά + ἵστημι) (Presente ἵστημι, Futuro στήσω, Aoristo ἔστησα, ἔστην (intransitivo [stetti]), Perfetto ἕστηκα, Perfetto Medio Passivo ἕσταμαι, Aoristo Passivo ἐστάθην, Futuro Passivo σταθήσομαι)



-> δυσχεραίνοντος δὲ τοῦ Φιλίππου καὶ κελεύοντος ἀπάγειν ὡς παντάπασιν ἄγριον καὶ ἀκόλαστον, παρὼν Ἀλέξανδρος εἶπεν:

-> Filippo essendosi infastidito e chiedendo di riportar(lo) come/in quanto del tutto selvatico e sfrenato, Alessandro stando vicino (a Filippo…) (παρὼν: partic. pres. di πάρα-ειμι) disse:

Mi irrito”: δυσχεραίνω (δυς: non; χέρας=χείρ: mano)

Che vive nei campi”: ἄγριος (da ἀγρός: campo; campagna)

Selvatico”: ἀκόλαστος (da ἀ: non; κολάζω: freno, trattengo)



-> ‘οἷον ἵππον ἀπολλύουσι δι᾽ ἀπειρίαν καὶ μαλακίαν χρήσασθαι μὴ δυνάμενοι,’

-> “quale cavallo perdono per inesperienza e effeminatezza/ignavia non sapendo gestir(lo) (χρήσασθαι: infinito medio aoristo di χράω-χράομαι)

Quale/di che tipo/di che natura”: οἷος (=qualis)

Distruggo”: ἀπόλλυμι

Inesperienza”: ἀπειρία (da ἀ: non; πεῖρα: esperienza)

Uso”: χράω-χράομαι



τὸ μὲν οὖν πρῶτον ὁ Φίλιππος ἐσιώπησε: πολλάκις δὲ αὐτοῦ παραφθεγγομένου καὶ περιπαθοῦντος,

In un primo momento dunque (=τὸ μὲν οὖν πρῶτον) Filippo tacque; dal momento che quello(αὐτοῦ->Alessandro) spesso parlava stoltamente e si commuoveva(…trattasi di genitivo assoluto)

Taccio”: σιωπάω

Deliro”: παρα-φθέγγομαι (φθέγγομαι: grido, emetto suoni)

Mi emoziono/mi commuovo”: περι-παθέω (da πάσχω: soffro, patisco: Presente πάσχω, Futuro πείσομαι, Aoristo ἔπαθον, Perfetto πέπονθα – anche πάθος, ους: passione, esperienza)



-> ‘ἐπιτιμᾷς σύ,’ ἔφη, ‘πρεσβυτέροις ὥς τι πλέον αὐτὸς εἰδὼς ἢ μᾶλλον ἵππῳ χρήσασθαι δυνάμενος;’

-> “Tu rimproveri/te la prendi” disse “coi più anziani come avendo visto/se avessi visto (εἰδὼς: partic. perfetto di ὁράω o εἶδον: vedo, osservo) tu stesso (αὐτὸς) qualcosa di più (τι πλέον) o potendo/se potessi (δυνάμενος) meglio gestire il cavallo?”

Biasimo” (+ dativo): επι-τιμάω (da επι: sopra, contro; τιμάω: onoro, rispetto)

Maggiormente, di più”: accusat. neutro con valore avverbiale dell’aggettivo comparativo: πλέων, πλέον = πλείων, πλεῖον, che significa “maggiore” (latino: plus)

Maggiormente, meglio”: forma comparativa dell’avverbio μάλα, “molto” (latino: multus); significa “meglio, maggiormente…”

Vedo, osservo”: Presente ὁράω, Futuro ὄψομαι, Aoristo εἶδον, Perfetto ἑόρακα, ἑώρακα, ὁρώρακα (dal tema ὁρ); ὄπωπα (dal tema ὀπ); οἶδα (3°, significa sapere, dal tema εἰδ/οἰδ/ἰδ), Perfetto Medio Passivo ἑώραμαι, ὦμμαι, Aoristo Passivo ὤφθην, Futuro Passivo ὀφθήσομαι.



-> ‘τούτῳ γοῦν,’ ἔφη, ‘χρησαίμην ἂν ἑτέρου βέλτιον.’

-> “Di certo (=γοῦν)” disse “gestirei/saprei gestire (χρησαίμην: 3^ sing. ottativo aoristo medio da χράω-χράομαι) questo (=cioè il cavallo) meglio degli altri (ἑτέρου: letteralm., dell’altro (da me), cioè degli astanti).”

Meglio”: βελτίων, βέλτιον: comparativo di αγαθός: buono; superlativo: βέλτιστος



-> ‘ἂν δὲ μὴ χρήσῃ, τίνα δίκην τῆς προπετείας ὑφέξεις;’

-> “Se (ἂν= εἰ ἂν) non lo gestissi (meglio…) (χρήσῃ: 3^ sing. congiuntivo aoristo medio da χράω-χράομαι), quale punizione subirai (ὑφέξεις: 3^ sing. futuro indic. att. di ὑπέχω) per la (tua…) audacia?”

Punizione”: δίκη (primo significato: giustizia; secondo: punizione)

Temerarietà, precipitazione”: προπετεία (da πρό: davanti + πίπτω: cado)

Sopporto”: ὑπέχω (da ὑπό: sotto + έχω: possiedo, tengo)



-> ‘ἐγὼ, νὴ Δί᾽,’ εἶπεν, ‘ἀποτίσω τοῦ ἵππου τὴν τιμήν.’

-> “Io, per Zeus (=νὴ Δί᾽),” disse “restituirò il valore del cavallo.”

Pago”: Presente τίνω, Futuro τίσω, Aoristo ἔτισα, Perfetto τέτικα, Aoristo passivo ἐτείσθην, Perfetto medio-passivo τέτεισμαι

Valore”: τιμή (primo significato: onore; ex. “timocrazia”: sistema politico basato sula censo, come segno della capacità di farsi valere quindi dell’onorabilità o valore personale).



-> γενομένου δὲ γέλωτος, εἶτα ὁρισμοῦ πρὸς ἀλλήλους εἰς τὸ ἀργύριον, εὐθὺς προσδραμὼν τῷ ἵππῳ καὶ παραλαβὼν τὴν ἡνίαν ἐπέστρεψε πρὸς τὸν ἥλιον, ὡς ἔοικεν, ἐννοήσας ὅτι τὴν σκιὰν προπίπτουσαν καὶ σαλευομένην ὁρῶν πρὸ αὐτοῦ διαταράττοιτο.

-> Essendo sorta/scoppiata (γενομένου: genit. assol.) una risata, e poi (εἶτα) (sottint., “essendo sorta/stata stabilita”: sempre γενομένου) reciprocamente (πρὸς ἀλλήλους: letter., “gli uni verso gli altri reciprocamente”) la scommessa in argento, subito recandosi dal cavallo e prendendo le redini (τὴν ἡνίαν) si volse verso il sole, come sembra, riflettendo che (il cavallo, sogg. sottint.) si sarebbe sconvolto (διαταράττοιτο) vedendo l’ombra che cadeva di fronte (προπίπτουσαν) e che si agitava davanti a lui.

Essere, nascere”: Presente γίγνομαι, Futuro γενήσομαι, Aoristo ἐγενόμην, Perfetto γέγονα (con valore di presente), Perfetto Medio Passivo γεγένημαι, Aoristo Passivo ἐγενήθην, Futuro Passivo γενηθήσομαι.

Andare di fretta, rapidamente”: Presente τρέχω, Futuro δραμοῦμαι, Aoristo ἔδραμον, Perfetto δεδράμηκα, δέδρομα

Prendo, afferro”: Presente λαμβάνω, Futuro λήψομαι, Aoristo ἔλαβον, Perfetto εἴληφα, Perfetto Medio Passivo λέλημμαι, εἴλεμμαι, Aoristo Passivo ἐλείφθην

Mi volgo (intrans.); rivolgo (trans.)”: (ἐπι)στρέφω: Presente στρέφω, Futuro στρέψω, Aoristo ἔστρεψα, Perfetto ἔστροφα, Perfetto Medio Passivo ἔστραμμαι, Aoristo Passivo ἐστρέφθην, ἐστράφην, Futuro Passivo στρεφθήσομαι, στραφήσομαι.

Sembro, convengo…”: ἔοικα: è il perfetto di εἴκω (mi tiro indietro) e significa “sembro, appaio”. Viene spesso usato alla terza persona, in senso impersonale (ex: ὡς ἔοικεν: come sembra, come si dice, come appare giusto…)

Rifletto, arguisco”: (ἐν)νοέω: Presente νοέω, Futuro νοήσω, Aoristo ἐνόησᾰ, Perfetto νενόηκᾰ, Perfetto Medio Passivo νενόημαι, Aoristo Passivo ἐνοήθην, Futuro Passivo νοηθήσομαι

Cado”: Presente πίπτω, Futuro πεσοῦμαι, Aoristo ἔπεσον (in attico), ἔπετον (nel resto dei dialetti), Perfetto πέπτωκα

Agito”: (…al medio ha valore riflessivo) Presente ταράσσω, Futuro ταράξω, Aoristo ἐτάραξα, Perfetto τετάραχα, Perfetto Medio Passivo τετάραγμαι, Aoristo Passivo ἐταράχθην, Futuro Passivo ταραχθήσομαι

Ombra”: σκιὰ



-> μικρὰ δὲ οὕτω παρακαλπάσας καὶ καταψήσας, ὡς ἑώρα πληρούμενον θυμοῦ καὶ πνεύματος, ἀπορρίψας ἡσυχῇ τὴν χλαμύδα καὶ μετεωρίσας αὑτόν ἀσφαλῶς περιέβη.

-> Per poco tempo (=μικρὰ; gli aggettivi al neutro assumono spesso valore avverbiale) così avendo corso insieme (al cavallo…) (παρακαλπάσας) e avendo(lo) carezzato (καταψήσας), poiché(ὡς) (lo) vide/(gli) apparve (ἑώρα: perfetto di ὁράω; vedi sopra) riempito di coraggio e di spirito, tranquillamente (ἡσυχῇ) avendo gettato via la clamide e avendo sollevato se stesso (αὑτόν=ἑαυτόν: se stesso) con sicurezza salì a cavallo(=περι-έβη: 3^ sing. att. indic. aoristo da περι-βαίνω; vedi sopra).

Corro insieme”: παρα-καλπάζω

Accarezzo”: ψήχω (primo significato: stropiccio)

Riempio”: πληρόω

Getto via”: ἀπο-ρρίπτω (Presente ρίπτω, Futuro ρίψω; Aoristo ἔρριψα, Perfetto ἔρριφα)

Sollevo”: μετεωρίζω

Tranquillità”: ἡσυχία

Sicurezza”: ἀσφαλῆς

Salgo a cavallo”: περιβαίνω ἵππον (primo significato di περιβαίνω: vado attorno; faccio la guardia)



-> καὶ μικρὰ μὲν περιλαβὼν ταῖς ἡνίαις τὸν χαλινόν ἄνευ πληγῆς καὶ σπαραγμοῦ, προσανέστειλεν ὡς δὲ ἑώρα τὸν ἵππον ἀφεικότα τὴν ἀπειλήν, ὀργῶντα δὲ πρὸς τὸν δρόμον, ἐφεὶς ἐδίωκεν ἤδη φωνῇ θρασυτέρᾳ καὶ ποδὸς κρούσει χρώμενος.

-> E dopo poco (=μικρὰ, avverbio) avendo tirato/tirando il freno alle briglie senza urto e strappo, (lo) tratteneva poiché aveva visto (=ἑώρα) il cavallo che aveva gettato/abbandonato(ἀφεικότα=partic. att. perfetto di ἀφίημι: getto via) la spavalderia, desiderante/desideroso della corsa, (e…) avendo lasciato/allentato (le briglie…) (ἐφεὶς= att. aoristo di ἐφίημι: mando sopra, rilascio) subito con la voce (lo…) metteva in movimento (ἐδίωκεν) con più audacia (θρασυτέρᾳ: comparativo neutro plur. dall’aggettivo θρασύς, con valore avverbiale) e usando(χρώμενος + dativo) l’urto del piede.

Stringo”: περί-λαμβάνω (περι: attorno + λαμβάνω: prendo) (Presente λαμβάνω, Futuro λήψομαι, Aoristo ἔλαβον, Perfetto εἴληφα, Perfetto Medio Passivo λέλημμαι (raro), εἴλεμμαι, Aoristo Passivo ἐλείφθην)

Senza”: ἄνευ

Trattengo”: προσ-ανα-στέλλω; στέλλω: metto in ordine, dispongo (Presente στέλλω, Futuro στελῶ, Aoristo ἔστειλα, Perfetto ἔσταλκα, Perfetto Medio Passivo ἔσταλμαι, Aoristo Passivo ἐστάλθην, ἐστάλην, Futuro Passivo σταλθήσομαι)

Getto via”: ἀφίημι (ἀπό: da, via + ίημι: mando) (Presentec ἵημι, Futuro ἥσω, Aoristo ἧκα, Perfetto εἷκα, Perfetto Medio Passivo εἷμαι, Aoristo Passivo εἵθην, Futuro Passivo ἑθήσομαι)

Abbandono, lascio”: ἐφίημι (ἐπί: sopra + ίημι: mando)

Metto in movimento, faccio andare”: διώκω

Uso” = “utor” + ablativo in latino: χράω + dativo



-> τῶν δὲ περὶ τὸν Φίλιππον ἦν ἀγωνία καὶ σιγὴ τὸ πρῶτον ὡς δὲ κάμψας ἐπέστρεψεν ὀρθῶς σοβαρὸς καὶ γεγηθώς, οἱ μὲν ἄλλοι πάντες ἠλάλαξαν, ὁ δὲ πατὴρ καὶ δακρῦσαί τι λέγεται πρὸς τὴν χαράν, καὶ καταβάντος αὐτοῦ τὴν κεφαλὴν φιλήσας, ‘ὦ παῖ,’ φάναι, ‘ζήτει σεαυτῷ βασιλείαν ἴσην. Μακεδονία γάρ σε οὐ χωρεῖ’.

-> All’inizio (τὸ πρῶτον) tra quelli della cerchia di Filippo (=τῶν δὲ περὶ τὸν Φίλιππον; τῶν è un genitivo partitivo, quindi si tradurre con “tra coloro…”) vi era angoscia e silenzio poiché mentre svoltava/aveva svoltato (κάμψας) (Alessandro, sogg. sott.) si era girato (ἐπέστρεψεν) improvvisamente (σοβαρὸς: letter., improvviso; aggett. che si riferisce ad Alessandro) e esultando (γεγηθώς: partic. perf. da γηθέω: gioisco; “avendo gioito/esultato”); tutti gli altri avevano gridato, ma il padre è detto (cioè “si racconta che il padre”… ecc.) aver pianto anche qualcosa/un po’ (δακρῦσαί τι) per la gioia(πρὸς τὴν χαράν), e mentre quello (=Alessandro) arrivava (καταβάντος αὐτοῦ: genit. assoluto, il cui sogg. αὐτοῦ è riferito ad Alessandro) prendendo amorevolmente la (sua…) testa (=τὴν κεφαλὴν φιλήσας) “O figlio” (…è detto=λέγεται) aver affermato “cerca un regno a te stesso simile/pari (σεαυτῷ ἴσην). La Macedonia infatti non ti contiene.”

Angoscia”: ἀγωνία

Svolto, giro intorno”: κάμπτω

Mi volgo (intr.), volgo/volto (trans.)”: ἐπι-στρέφω (Presente στρέφω, Futuro στρέψω, Aoristo ἔστρεψα, Perfetto ἔστροφα, Perfetto Medio Passivo ἔστραμμαι, Aoristo Passivo ἐστρέφθην, ἐστράφην, Futuro Passivo στρεφθήσομαι, στραφήσομαι)

Gioisco”: Presente γηθέω, Futuro γηθήσω, Aoristo ἐγήθησᾰ, Perfetto γέγηθᾰ

Grido, urlo”: ἀλαλάζω

Piango”: δακρύω

Accolgo con amore”: φιλέω (I significato: “amo”)

Testa”: κεφαλὴ

Cerco”: ζητέω







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