Non ita multis ante annis aiunt T. Caelium quendam Terracinensem, hominem non obscurum, cum cenatus cubitum in idem conclave cum duobus adulescentibus filiis isset, inventum esse mane iugulatum. Cum neque servus quisquam reperiretur neque liber ad quem ea suspicio pertineret, id aetatis autem duo filii propter cubantes ne sensisse quidem se dicerent, nomina filiorum de parricidio delata sunt. Quid poterat tam esse suspiciosum? neutrumne sensisse? ausum autem esse quemquam se in id conclave committere eo potissimum tempore cum ibidem essent duo adulescentes filii qui et sentire et defendere facile possent? Erat porro nemo in quem ea suspicio conveniret. Tamen, cum planum iudicibus esset factum aperto ostio dormientes eos repertos esse, iudicio absoluti adulescentes et suspicione omne liberati sunt. Nemo enim putabat quemquam esse qui, cum omnia divina atque humana iura scelere nefario polluisset, somnum statim capere potuisset, propterea quod qui tantum facinus commiserunt non modo sine cura quiescere sed ne spirare quidem sine metu possunt.
TRADUZIONE E COMMENTO
Non ita multis ante annis aiunt T. Caelium quendam Terracinensem, hominem non obscurum, cum cenatus cubitum in idem conclave cum duobus adulescentibus filiis isset, inventum esse mane iugulatum.
Dicono che non così tanti anni fa un certo T. Celio di Terracina, uomo di non oscure origini, essendo andato a letto (cum cubitum isset: il piuccheperfetto congiuntivo (isset, da eo: vado) indica anteriorità rispetto alla reggente, l’infinitiva: inventum esse che utilizza un tempo storico (inf. passato) -> vedi prospetto della consecutio temporum), dopo aver mangiato (cenatus) nella stessa stanza con due giovani figli, venisse trovato sgozzato la mattina.
Cum neque servus quisquam reperiretur neque liber ad quem ea suspicio pertineret, id aetatis autem duo filii propter cubantes ne sensisse quidem se dicerent, nomina filiorum de parricidio delata sunt.
Dal momento che né un qualche servo né un (qualche, sott.) cittadino libero furono trovati cui potesse attribuirsi tale sospetto (del crimine, sott.), ma (autem) i due figli di una tale età (id aetatis filii), pur dormendo vicino a lui, dissero che assolutamente (quidem) non avevano sentito (nulla, sott.) (ne sensisse se dicerent: letter., dissero di non avere loro (=“se stessi”) sentito), i due ragazzi (letter., i nomi dei due figli) furono accusati di parricidio.
Quid poterat tam esse suspiciosum? neutrumne sensisse?
Cosa poteva esserci di tanto sospetto? (Era possibile che, sott.) nessuno dei due (neutrum) avesse sentito?
ausum autem esse quemquam se in id conclave committere eo potissimum tempore cum ibidem essent duo adulescentes filii qui et sentire et defendere facile possent?
(Era possibile che, sott.) qualcuno avesse osato introdursi (se committere) in quella stanza, oltretutto in quel momento, dal momento che vi erano lì i due giovani figli, he avrebbero potuto sia sentire che difendere facilmente (il padre, sott.)?
Erat porro nemo in quem ea suspicio conveniret.
In più, non vi era nessuno cui tale sospetto potesse attribuirsi.
Tamen, cum planum iudicibus esset factum aperto ostio dormientes eos repertos esse, iudicio absoluti adulescentes et suspicione omne liberati sunt.
Tuttavia, quando ai giudici fu reso noto che, aperta la porta, essi furono trovati addormentati, i giovani furono assolti dal processo e liberati da ogni sospetto.
Nemo enim putabat quemquam esse qui, cum omnia divina atque humana iura scelere nefario polluisset, somnum statim capere potuisset, propterea quod qui tantum facinus commiserunt non modo sine cura quiescere sed ne spirare quidem sine metu possunt.
Infatti nessuno riteneva che vi fosse alcuno che, dopo aver infangato tutte le leggi divine e umane con un comportamento tanto infame (letter., empio delitto), avrebbe potuto prendere subito sonno, poiché (propterea quod: per il fatto che) coloro che hanno commesso un’azione tale (tantum facinus) non solo non possono riposare senza preoccupazione, ma nemmeno di certo respirare.
Traduzione professionale:
Si racconta che non molti anni fa un certo Tito Celio di Terracina, un personaggio di un certo rilievo, si coricò dopo cena nella stessa stanza con i suoi due giovani figli e che la mattina dopo fu trovato sgozzato. Poiché non si trovava né uno schiavo né un uomo libero che desse adito a sospetti e poiché i due figli di quell'età, che gli dormivano accanto, dicevano di non essersi accorti di nulla, fu mossa contro di loro un'accusa di parricidio. Che cosa ci poteva essere di altrettanto sospetto? Era mai possibile che nessuno dei due avesse sentito nulla? che qualcuno avesse avuto l'audacia di entrare in quella stanza proprio mentre vi si trovavano i due figli, che sarebbero stati facilmente in grado di accorgersene e di difendere il padre? Inoltre non c'era nessuno su cui si potesse appuntare il sospetto di quell'azione. Ciononostante, siccome i giudici appurarono che, quando fu aperta la porta, i figli erano stati trovati addormentati, i giovani furono assolti con formula piena. Nessuno infatti pensava che ci fosse qualcuno capace di prender sonno subito dopo aver calpestato ogni diritto umano e divino con un delitto infame; perché chi commette un misfatto così grave non è in grado non solo di riposare tranquillamente, ma nemmeno di respirare senza timori.
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